lunedì 6 novembre 2017

In Sintonia

Una canzone da questo CD che mi ha dato tante soddisfazioni è "In Sintonia". Il primo titolo che ebbe fu "Sintonizzati" e ha un arrangiamento datato e meno rockettaro e sta nel mio secondo lavoro "Fatti per essere" 1996. Tre anni dopo arrangiata nientepocodimeno che da Bungaro e Claudio Passavanti, diventa "In Sintonia". Ma il lavoro finale con le chitarre fu di Niki Saggiomo. Dovremmo così ascoltare la vecchia versione e poi quella nuova per farci un'idea più chiara. Intanto nacque perché cominciava a portarsi il rap (che ora impera), ed io concepii un ibrido tra melodia e rap. In realtà di rap c'è molto poco. E' un genere che a me non è sceso mai giù. Non me ne vogliano gli estimatori del genere. Ognuno la pensi come vuole. Per me una canzone è tale se ha una melodia, una poesia e non solo rime baciate e parlate ritmicamente con rif che si ripetono fino a romperti il cervello. Ritorniamo a "Sintonizzati". Nel CD Buonenuove era quella più brillante, ma dal messaggio non meno forte.

Ascoltiamola



 Il titolo: IN SINTONIA ne ho già parlato prima. Do qualche altra dritta. Per poter ascoltare una radio hai bisogno di sntonizzarti sulla sua frequenza, allora devi cercarla fra tante la tua radio preferita, o il tuo canale preferito in televisione. Il succo della canzone è questo: mettiti in cerca del canale giusto, quello che ti da vita e non morte.

Prima strofa

123456...
Bisogna far tacere tutte le altre voci
per poter sentire solo quella del cuore.
(Ma come fare in mezzo ad una giungla di rumori
ad ascoltare quella voce.) x 2

Le frequenze sono numeri e dunque bisogna cercare tra tante e tanti numeri fino a che non trovi e ascolti il mesaggio che ti aggrada. Ma c'è una frequenza, quella del cuore, che viene intercettata solo da Dio e allora lì devi saperti sintonizzare. Bisogna far tacere tutto quanto è rumore, distrazione, solo allora potrai "sentire" ed ascoltare, la "voce" di Dio in te.
"Il cardinale Robert Sarah ha dedicato il suo ultimo libro, pubblicato in Francia ed edito da Fayard, La forza del silenzio. Contro la dittatura del rumore, una conversazione con Nicolas Diat, con il quale aveva già firmato Dio o niente (2015). Il Dio silenzioso, che non parla né interviene nelle cose di questo mondo in modo palese è anche la più ovvia delle giustificazioni per quanti ne negano l’esistenza, professandosi banalmente agnostici o rifacendosi a dotte elucubrazioni kantiane.

Così si legge in un articolo di Matteo Matzuzzi sul Foglio on line (http://www.ilfoglio.it/chiesa/2016/10/09/news/il-silenzio-di-dio-105069/). E continua...

"Il silenzio è un tema complesso che ha scandagliato l’anima dei padri della chiesa fin dai primi tempi, che ha angustiato filosofi credenti e atei, posto interrogativi e indotto a pensare. Soren Kierkegaard – citato ampiamente nel volume – vi dedicò pagine stupende, basti pensare all’indagine sul silenzio di Abramo, angosciante e sofferente. “Devo umilmente riconoscere che ho balbettato di fronte a un così grande mistero”, scrive Sarah. “Chi potrebbe parlare del silenzio, e soprattutto di Dio, in una forma adeguata? Possiamo tentare di parlare di Dio solo a partire dalla nostra propria esperienza di silenzio. Perché Dio è avvolto nel silenzio e si rivela nel silenzio interiore del nostro cuore”. Nel cuore dell’uomo c’è “un silenzio innato, perché Dio abita nel profondo di ogni persona. Dio è silenzio, e questo silenzio divino abita l’uomo. In Dio, noi siamo inseparabilmente legati al silenzio. La chiesa può affermare che l’umanità è figlia di un Dio silenzioso”. Un silenzio che, scriveva Thomas Merton, può essere insopportabile ed è proprio qui che sta la più grande difficoltà dell’uomo: cercare Dio nel (e con il) silenzio. E’ qui che gioca un ruolo determinante la fede, perché “il silenzio divino è una rivelazione misteriosa”. Si torna al punto di partenza, al tentativo di comprendere quel silenzio nel dramma dell’umanità. Elie Wiesel scrisse che per lui Auschwitz non fu solo uno scandalo umano ma anche teologico: come è stato possibile, dov’era Dio mentre i treni piombati entravano nel campo polacco? Il filosofo tedesco di religione ebraica Hans Jonas ha tentato di rispondere con argomentazioni alte e sopraffini, concludendo che Dio non può essere onnipotente, avendo la libertà umana in fondo la possibilità di fermare la mano divina.

“Ma se Dio rinuncia alla potenza, allora non è Dio”, scrive Sarah. “L’infinito di Dio non è un infinito nello spazio, un oceano senza fondo e senza sponde”. Dio – osserva il cardinale – “non è indifferente al male. In primo luogo, possiamo credere che Dio permetta il male per distruggere gli uomini. Ma se Dio tace, soffre con noi per il male che ha lacerato e sfigurato la terra. Se cerchiamo di essere con Dio nel silenzio, si capisce la sua presenza e l’amore”. L’uomo è ansioso di dare una risposta alle difficoltà, alle sofferenze, ai disastri che si abbattono sull’umanità. Da sempre è così, fino dai tempi di Giobbe. “Ma ci dimentichiamo che l’origine dei nostri mali nasce dall’illusione che siamo qualcosa di diverso dalla polvere. L’uomo che si fa divinità non vuole riconoscere che è un mortale”. Giovanni Paolo II disse che “il silenzio divino è spesso motivo di perplessità e persino di scandalo, tuttavia non si tratta di un silenzio che indica un’assenza, quasi che la storia sia lasciata in mano ai perversi e il Signore rimanga indifferente e impassibile”. In realtà, chiosava Karol Wojtyla, “quel tacere sfocia in una reazione simile al travaglio di una partoriente che s’affanna, sbuffa e urla. E’ il giudizio divino sul male, raffigurato con immagini di aridità, distruzione, deserto, che ha come meta un risultato vivo e fecondo”.

Il fatto è che “molti dei nostri contemporanei non possono accettare il silenzio di Dio. Non ammettono che sia possibile entrare in comunicazione in modo diverso che non siano le parole, i gesti o le azioni concrete e visibili”. Ma “Dio parla attraverso il silenzio”. Il suo silenzio è una parola. Per comprenderlo, oggi, si deve salire su qualche eremo isolato o calpestare le pietre fredde di vecchi monasteri – sempre più rari – rimasti quasi uguali nei secoli. O ancora, scalare le vette montane, come suggeriva Giovanni Paolo II, per accorgersi che Dio effettivamente esiste, ché quella beltà non può che derivare dal disegno misterioso e affascinante del Creatore."... (conviene leggere tutto l'articolo)

Seconda strofa

Come alla radio cerchi la frequenza giusta,
così il tuo battito ha il suo ritmo, il suo numeretto.
Ritmare tu lo sai da Dio, t’ ha musicato
ascolta pure senza più paura.
Ebbene sì Dio ci ha creati a sua immagine e ha lasciato dentro di noi gli aneliti al sovrannaturale. In qualche modo Egli ci ha creati per poterlo incontrare. Ma qualcosa va storto quando l'anima creata dell'Eterno Padre si unisce alla carne. Un "rumore" determina una dimenticanza di Dio e quelle poche luci che rimangono, possono essere soffocate dalle tante ideologie che l'umanità si crea di tanto in tanto. Ma se avessimo la lucidità di cercare  "in fondo all'anima" troveremmo il senso dell'esserci, dell'essere e del vivere, ossia Dio.

Così Gesù spiega nell'Evangelo come mi è stato rivelato come l'anima veniente da Dio si sporca con l'innestarsi nella carne, ma come a Maria Santissima, anche tanti Santi, rimane il ricordo di Dio creatore...

Questa mirabile cosa che è l’anima, cosa da Dio creata per dare all’uomo la sua immagine e somiglianza come segno indiscutibile della sua Paternità Santissima, risente delle doti proprie di Colui che la crea. E’ dunque intelligente, spirituale, libera, immortale come il Padre  che l’ha creata.
Essa esce perfetta dal pensiero divino e nell’attimo della sua creazione essa è uguale, per un millesimo di attimo, a quella del primo uomo: una perfezione che comprende la Verità per dono gratis dato. Un millesimo di attimo. Poi, formata che sia, è lesionata dalla colpa di origine.
(cap. 129.9  “Evangelo come mi è stato Rivelato”)

Dice Gesù:
«Maria si ricordava di Dio. Sognava Dio. Credeva sognare. Non faceva che rivedere quanto il suo spirito aveva visto nel fulgore del Cielo di Dio, nell'attimo in cui era stata creata per essere unita alla carne concepita sulla terra. Condivideva con Dio, seppure in maniera molto minore, come giustizia voleva, una delle proprietà di Dio. Quella di ricordare, vedere e prevedere per l'attributo della intelligenza potente e perfetta, perché non lesa dalla Colpa.
L'uomo è creato a immagine e somiglianza di Dio. Una delle somiglianze è nella possibilità, per lo spirito, di ricordare, vedere e prevedere. Questo spiega la facoltà di leggere nel futuro. Facoltà che viene, per volere di Dio, molte volte e direttamente, altre per ricordo che si alza come sole su un mattino, illuminando un dato punto dell'orizzonte dei secoli già visto dal seno di Dio. Sono misteri che sono troppo alti perché li possiate comprendere in pieno.
 
Ma riflettete. Quell'Intelligenza suprema, quel Pensiero che tutto sa, quella Vista che tutto vede, che vi crea con un moto del suo volere e con un alito del suo amore infinito, facendovi suoi figli per l'origine e suoi figli per la mèta vostra, può forse darvi cosa che sia diversa da Lui? Ve la dà in parte infinitesimale, perché non potrebbe la creatura contenere il Creatore. Ma quella parte è perfetta e completa nella sua infinitesimalità.
 
Quale tesoro di intelligenza non ha dato Dio all'uomo, ad Adamo! La colpa l'ha menomato, ma il mio Sacrificio lo reintegra e vi apre i fulgori della Intelligenza, i suoi fiumi, la sua scienza. Oh! sublimità della mente umana, unita per la Grazia a Dio, compartecipe della capacità di Dio di conoscere!... Della mente umana unita per la Grazia a Dio.
Non c'è altro modo. Lo ricordino i curiosi di segreti ultra umani. Ogni cognizione che non venga da anima in grazia - e non è in grazia chi è contrario alla Legge di Dio, che è ben chiara nei suoi ordini - non può che venire da Satana, e difficilmente corrisponde a verità, per quanto si riferisce ad argomenti umani, mai risponde a verità per quanto si riferisce al sopraumano, perché il Demonio è padre di menzogna e seco trascina su sentiero di menzogna.
 
Non c’è nessun altro metodo, per conoscere il vero, che quello che viene da Dio, il quale parla e dice o richiama a memoria, così come un padre richiama a memoria un figlio sulla casa paterna, e dice: "Ricordi quando con Me facevi questo, vedevi quello, udivi quest'altro? Ricordi quando ricevevi il mio bacio di commiato? Ricordi quando mi vedesti per la prima volta, il folgorante sole del mio volto sulla tua vergine anima testé creata e ancora monda, perché appena da Me uscita, dalla tabe che ti ha poi menomata? Ricordi quando comprendesti in un palpito d'amore cosa è l'Amore? Quale è il mistero del nostro Essere e Procedere?". E, dove la capacità limitata dell'uomo in grazia non giunge, ecco lo Spirito di scienza che parla e ammaestra.
 
Ma, per possedere lo Spirito, occorre la Grazia. Ma, per possedere la Verità e Scienza, occorre la Grazia. Ma, per avere seco il Padre, occorre la Grazia. Tenda in cui le Tre Persone fanno dimora, Propiziatorio su cui posa l'Eterno e parla, non da dentro alla nube, ma svelando la sua Faccia al figlio fedele.
 
I santi si ricordano di Dio. Delle parole udite nella Mente creatrice e che la Bontà risuscita nel loro cuore per innalzarli come aquile nella contemplazione del Vero, nella conoscenza del Tempo.
Maria era la Piena di Grazia. Tutta la Grazia una e trina era in Lei. Tutta la Grazia una e trina la preparava come sposa alle nozze, come talamo alla prole, come Divina alla sua maternità e alla sua missione. Essa è Colei che conclude il ciclo delle profetesse dell'Antico Testamento e apre quello dei “portavoce di Dio” nel Nuovo Testamento.

 
Arca vera della Parola di Dio, guardando nel suo seno in eterno inviolate, scopriva, tracciate dal dito di Dio sul suo cuore immacolato, le parole di scienza eterna, e ricordava, come tutti i santi, di averle già udite nell'esser generata col suo spirito immortale da Dio Padre creatore di tutto quanto ha vita. E, se non tutto ricordava della sua futura missione, ciò era perché in ogni perfezione umana Dio lascia delle lacune, per legge di una divina prudenza, che è bontà e che è merito per e verso la creatura. 

Eva seconda, Maria ha dovuto conquistarsi la sua parte di merito nell'esser la Madre del Cristo con una fedele, buona volontà, che Dio ha voluto anche nel suo Cristo per farlo Redentore.
 
Lo spirito di Maria era nel Cielo. Il suo morale e la sua carne sulla Terra, e dovevano calpestare terra e carne per raggiungere lo spirito e congiungerlo allo Spirito nell'abbraccio fecondo». 
(I volume  cap. 10 “Evangelo come mi è stato Rivelato”)

Ritornello

Se ti sei sintonizzato proprio adesso
batti le mani, batti il cuore, batti te stesso.
Abbatti indifferenza e qualunquismo,
barriere secolari, muri d’ogni età...
Stiamo per diventare un’altra realtà:
uno...  123456
Quale gioia sapersi in Dio! E lo siamo realmente se siamo in Grazia.

Chiara Amirante e la gioia dell'incontro con Gesù.

Terza strofa

Quando son smorte, spente tutte le altre voci
puoi ascoltare bene solo quella del cuore,
che ti ricrea, ti solleva, ti sostiene, t’avvicina
a tutte le altre persone.
Quanta fatica liberarsi della zavorra umana. Quanti pesi inutili e a volte creduti indispensabili. Quanti libri inutili, quanta confusione, creata in nome di grandi valori, come la libertà, la giustizia, l'uguaglianza... abbiamo visto e constatato dove arriva l'uomo da solo col suo solo pensiero umano. Arriva ad Auschwitz, ai Gulag e agli sterminii di interi popoli ancora sotto ai nostri occhi e in nome di che? Come le vogliamo chiamare ideologie? Esse sono sataniche inutile girarci intorno, come prima detto, ogni pensiero che non nasce da Dio Amore, è non amore e conduce inevitabilmente alla morte. Il crudele nemico si fa amico degli uomini per renderli crudeli e poi goderseli nell'inferno, con tutto l'odio da lui creato. O umanità alla deriva, quando ti sveglierai dal torpore delle droghe, che salgono dall'inferno per strapparti all'Eterno Creatore? Quando rinsavirari e capirai che ogni corruzione viene dal demonio e che ci stai dentro quasi totalmente ormai, diventando nemica di te stessa e di tutti coloro che vogliono amare l'Amore? 

Oh Signore, liberaci dalle strette del nemico
rinvigorisci in noi fede, speranza e carità
Vieni in aiuto della nostra debolezza,
rendici forti nella testimonianza
fino a poterti rendere la stessa vita che tu cihai donato.

Quarta strofa

Quando hai deciso di camminare in quella direzione
con l’anima aperta come fosse un portone,
ti senti luccicare, illuminare, sollevare
verso quell’unico sole.


Bisogna decidersi per Dio
, con forza, senza tentennamenti, e fare in modo che la voce di Dio aplificata in noi, possa resistere agli assalti delle forze infernali. Per fare questo bisogna alimentarsi ogni giorno, ogni attimo alla GRAZIA. La preghiera deve diventare un "habitus", ossia qualcosa di cui non poterne fare a meno. Sia quella vocale, ma soprattutto quella mentale e poi fare tutto per Gesù e offrire infine i dolori, le incomprensioni, le sofferenze... E poi la meditazione della Parola, e soprattutto metterla in pratica. E poi i Sacramenti, che sono fonti vivaci della Grazia di Dio a cui bisogna accostarsi con amore, animo lieto, gioioso, trepidante, perché attraverso essi Dio viene in noi. Far funzionare molto la Confessione e la direzione spirituale. Insomma sempre vigilanti per non soccombere in un mondo tormentato dagli inferi:

"Le guerre vengono" da Satana che sa che i tempi stringono e che questa. [II guerra mondiale] è una delle lotte decisive che anticipano la mia venuta. Sì. Dietro il paravento delle razze, delle egemonie, dei diritti, dietro il movente delle necessità politiche, si celano, in realtà, Cielo e Inferno che combattono fra loro. E basterebbe che metà dei credenti nel Dio vero, ma che dico? meno di questo, meno di un quarto dei credenti,  fosse realmente credente nel mio Nome perché le armi di Satana venissero domate. Ma dove è la Fede?"
"I Quaderni del 1943", pagg. 24 - 25

Se ci decidiamo per Dio veniamo sollevati dal fango di questa valle di lacrime che è la terra. Potremo sperimentare la gioia dell'incontro come raccontano tanti santi e tanti convertiti.

Di nuovo il ritonello

Se ti sei sintonizzato proprio adesso
batti le mani, batti il cuore, batti te stesso.
Abbatti indifferenza e qualunquismo,
barriere secolari, muri d’ogni età...
Stiamo per diventare un’altra realtà:
uno...  123456

 
 Finalmente sintonizzati sull'unico canale possibile per il quale c'è salvezza potremo sperimentare la gioia di essere in Dio. Anche un famoso artista come Bocelli, testimonia la bellezza di essere credenti: 

"Il famoso tenore ha postato sul suo profilo Instagram una foto che lo ritrae sorridente, in maglia nera a maniche corte con il rosario al collo. Parole di gratitudine, impegno e fiducia accompagnano la bella immagine. Sì, Andrea Bocelli crede in Dio, ringrazia il Cielo per questo dono ed è felice di testimoniarlo.
Non è la prima volta che l’artista condivide pubblicamente la sua fede. Recentemente, a fine settembre, nella versione online de Il Mattino sono comparse le sue dichiarazioni alla prima del film «La musica del silenzio» – andato in onda da poco in televisione – liberamente tratto dall’omonimo romanzo scritto dallo stesso Bocelli e dove il tenore compare in un cameo.
In quell’occasione ha affermato:
«Il caso non fa parte della vita, questa è una illusione. Il mio è anche un messaggio di fede, anche dietro alla mia vita, come dietro alla vita di ciascuno, io penso che ci sia una regia precisa. Anche il talento non è un merito personale ma un dono. Ogni vita è una storia a sé che risponde ad una regia precisa». (Ilmattino.it)
E poi: «(…) la mia vita è servita se non altro a spiegare a me stesso che non c’è niente per caso nella vita. Il caso non esiste, è un’illusione di uomini superbi e senza legge che hanno sacrificato alla ragione le verità su cui tutto si regge». (Ilmattino.it)
“Senza la fede è difficile dare un senso alla vita”
Nel dicembre 2016 ha dichiarato su Credere che:
“Alcuni interrogativi esistenziali, con l’età adulta, sono tornati, impellenti… Anche perché obiettivamente senza la fede è diffi­cile dare un senso alla vita. Senza la fede il nostro transito terreno è una tragedia annunciata che, nel migliore dei casi, termina con la vecchiaia, la malattia e la morte. Ho iniziato allora una ricerca perfino spasmodica, che alla fine, grazie a Dio, ha dato buoni frutti” (Adnkronos.com)" 

Special e finale

Feel your beat (segui il tuo ritmo)
Jesus is your beat
(Gesù è il tuo battere)
God is our cuntry (Dio è la nostra Patria)
God almighty, Lord, (Dio onnipotente, Signore)
my joy, my life, my all…
(sei la mia gioia, la mia Vita, tutto sei)

Il finale è una preghiera di riconoscmento filiale. Senza Dio non c'è niente. Dio è la nostra Patria, è in Lui che trascorreremo il resto della nostra esistenza ultraterena. E' Lui la nostra vera Patria. Vale la pensa dedicare tutte le nostre forze per raggiungere tale meta.

Così ci esorta Azaria, angelo custode di M. Valtorta:

Ricordatevi di possedere uno spirito. Ricordatevi che lo spirito è eterno. Ricordatevi che per il vostro spirito è morto un Dio. Avete tanta paura di un malanno che poco dura, e non temete l’orrore della dannazione i cui tormenti non hanno termine.(…)
Imitate  il Maestro in ogni cosa. Ecco il segreto che salva. Se Egli prega, pregare. Se Egli opera, operare. Se Egli si sacrifica, sacrificarsi. Nessun discepolo è da più del Maestro e diverso dal Maestro.
(Dal Libro di Azaria 13.10.43)


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