martedì 29 gennaio 2019

Luce bianca

copertina della musicassetta
Ho scritto questa canzone "Luce Bianca" per una compilation dedicata a Maria che producemmo a fine degli anni '90 con la diramazione campana dell'Associazione di cantautori cristiani taliani denominata "Il mio Dio canta giovane" fondata da don Giosy Cento e altri. Nella stessa compilation c'era anche un'altra mia canzone in napoletano "Mamma Maria". 
Fu una bella avventura. Il nostro arrangiatore, Niki Saggiomo non completava mai il lavoro, una sera facemmo un blitz a casa sua e ce ne andammo da lì col lavoro finito alle quattro del mattino. Eravamo così stanchi che lasciammo nelle registrazioni anche delle leggere stonature. Imparammo che non si poteva cantare a tutte le ore e soprattutto con la stanchezza anche l'udito andava a farsi friggere e di conseguenza, l'intonazione. Determinati a completare il lavoro ci accontentammo del risultato e lo pubblicammo in una cassetta audio dal titolo: "Maria la via a Cristo 2000" (1997).

 Ascoltiamo la canzone nella nuova versione confluita nel CD "Concerto a Maria" 2019...




Il titolo della canzone "Luce Bianca"

Nel periodo in cui scrissi questa canzone vivevo con molta intensità la spiritualità del Movimento dei Focolari. Avevo frequentato la scuola per sacerdoti a Loppiano e con quella spinta sono arrivato alla fine del II millennio e all'inizio del III. Chiara Lubich aveva avuto nell'estate del '49 una serie di rivelazioni private, in cui si può cogliere l'immensa luce che lega Maria alla Luce dello Spirito Santo. Così si legge in uno scritto del 27 luglio 1949:

La Mamma era perfetta ma pur sempre perfettibile perché in Lei lo Spirito Santo cresceva. Gesù non poteva non fare la Volontà del Padre. Egli non poteva fare la volontà della Mamma se non fosse stata identica a quella del Padre. La Vergine quando diceva qualcosa a Gesù lo diceva come Lei lo sentiva, per lo Spirito Santo che era in Lei. Ma Gesù - essendo perfetto e non perfettibile -, facendo rinunciare a Lei la sua volontà, il suo Spirito Santo, allargava la sua capacità d'acquistare nuovo Spirito Santo. E dunque Egli La trattava apparentemente con durezza, perché l'amava. (...) Lei, obbediente, si sottometteva alla volontà del Figlio, che era un dilatare il cuore, un amare di più, e con questo suo amore (fatta Gesù) era la Luce di Gesù in modo che Lui faceva la Volontà di Maria divenuta sua, cioè del Padre. Gesù però, continuamente riportava la Mamma alla "grandezza, perfezione" di Dio Padre. (...) Forse ora si comprende il "che c'è tra te e me, o donna?" come dire: "Ricorda che fra me e te c'è l'infinito... quindi! Entra in me e fa con me la volontà del Padre". Poi Egli compie il miracolo richiesto.

(Fonte: Chiara Lubich, Maria, Città Nuova, p. 37-38)

Maria diventa Luce percé tutta trasformata dalla SS. Trinità. Lei che è Madre di Dio, Figlia del Padre, sposa dello Spirito non può non essere Luce Bianca, che contiene tutti gli altri colori, ossia tutte le virtù, vissute tutte in modo eminente. Maria incoronata dalla Luce è descritta nella pagina della visione della Pentecoste, nell'  "Evangelo come mi è stato rivelato" di Maria Valtorta:

La Vergine, seduta sola sul suo sedile, ha ai lati, sui lettucci, Pietro e Giovanni: alla destra Pietro, alla sinistra Giovanni. Mattia, il novello apostolo, è tra Giacomo d'Alfeo e il Taddeo. Davanti a Lei, la Madonna ha un cofano largo e basso di legno scuro, chiuso. Maria è vestita di azzurro cupo. Ha sui capelli il velo bianco e sopra questo il lembo del suo manto. Gli altri sono tutti a capo scoperto.
   Maria legge lentamente a voce alta. Ma, per la poca luce che giunge sin là, io credo che più che leggere Ella ripeta a memoria le parole scritte sul rotolo che Ella tiene spiegato. Gli altri la seguono in silenzio, meditando. Ogni tanto rispondono se ne è il caso.
   Maria ha il viso trasfigurato da un sorriso estatico. Chissà cosa vede di così capace da accenderle gli occhi, come due stelle chiare, e da arrossarle le guance d'avorio, come se su Lei si riflettesse una fiamma rosata? È veramente la mistica Rosa…
   Gli apostoli si sporgono in avanti, stando un poco per sbieco, per vederla in viso mentre così dolcemente sorride e legge, e pare la sua voce un canto d'angelo. E Pietro se ne commuove tanto che due lucciconi gli cascano dagli occhi e per un sentiero di rughe, incise ai lati del suo naso, scendono a perdersi nel cespuglio della barba brizzolata. Ma Giovanni riflette il sorriso verginale e si accende come Lei di amore, mentre segue col suo sguardo ciò che la Vergine legge sul rotolo e, quando le porge un nuovo rotolo, la guarda e le sorride.
   La lettura è finita. Cessa la voce di Maria. Cessa il fruscio delle pergamene svolte e avvolte. Maria si raccoglie in orazione segreta, congiungendo le mani sul petto e appoggiando il capo contro il cofano. Gli apostoli la imitano…
  Un rombo fortissimo e armonico, che ha del vento e dell'arpa, che ha del canto umano e della voce di un organo perfetto, risuona improvviso nel silenzio del mattino. Si avvicina, sempre più armonico e più forte, ed empie delle sue vibrazioni la Terra, le propaga e imprime alla casa, alle pareti, alle suppellettili. La fiamma del lampadario, sino allora immobile nella pace della stanza chiusa, palpita come se un vento l'investisse, e le catenelle della lumiera tintinnano vibrando sotto l'onda di suono soprannaturale che le investe.
   Gli apostoli alzano il capo sbigottiti e, come quel fragore bellissimo, in cui sono tutte le note più belle che Dio abbia dato ai Cieli e alla Terra, si fa sempre più vicino, alcuni si alzano pronti a fuggire, altri si rannicchiano al suolo coprendosi il capo con le mani e il manto, o battendosi il petto domandando perdono al Signore, altri ancora si stringono a Maria, troppo spaventati per conservare quel ritegno verso la Purissima che hanno sempre.
   Solo Giovanni non si spaventa, perché vede la pace luminosa di gioia che si accentua sul volto di Maria, che alza il capo sorridendo ad una cosa nota a Lei sola e che poi scivola in ginocchio aprendo le braccia, e le due ali azzurre del suo manto così aperto si stendono su Pietro e Giovanni, che l'hanno imitata inginocchiandosi.
 Ma tutto ciò, che io ho tenuto minuti a descrivere, si è fatto in men di un minuto.
  E poi ecco la Luce, il Fuoco, lo Spirito Santo, entrare, con un ultimo fragore melodico, in forma di globo lucentissimo, ardentissimo, nella stanza chiusa, senza che porta o finestra sia mossa, e rimanere librato per un attimo sul capo di Maria, a un tre palmi dalla sua testa, che ora è scoperta, perché Maria, vedendo il Fuoco Paraclito, ha alzato le braccia come per invocarlo e gettato indietro il capo con un grido di gioia, con un sorriso d'amore senza confini. E dopo quell'attimo in cui tutto il Fuoco dello Spirito Santo, tutto l'Amore è raccolto sulla sua Sposa, il Globo Ss. si scinde in tredici fiamme canore e lucentissime, di una luce che nessun paragone terreno può descrivere, e scende a baciare la fronte di ogni apostolo.
   Ma la fiamma che scende su Maria non è una lingua di fiamma dritta sulla fronte che bacia, ma è una corona che abbraccia e cinge come un serto il capo verginale, incoronando Regina la Figlia, la Madre, la Sposa di Dio, l'incorruttibile Vergine, la Tutta Bella, l'eterna Amata e l'eterna Fanciulla che nulla cosa può avvilire e in nulla, Colei che il dolore aveva invecchiata ma che è risorta nella gioia della Risurrezione, avendo in comune col Figlio un accentuarsi di bellezza e di freschezza di carni, di sguardi, di vitalità… avendone già un anticipo della bellezza del suo glorioso Corpo assunto al Cielo ad essere il fiore del Paradiso.
   Lo Spirito Santo rutila le sue fiamme intorno al capo dell'A­mata. Quali parole le dirà? Mistero! Il viso benedetto è trasfigurato di gioia soprannaturale e ride del sorriso dei Serafini, mentre delle lacrime beate sembrano diamanti giù per le gote della Benedetta, percosse come sono dalla luce dello Spirito Santo.
   Il Fuoco rimane così per qualche tempo… E poi dilegua…
Della sua discesa resta a ricordo una fragranza che nessun terrestre fiore può sprigionare… Il profumo del Paradiso…
 Gli apostoli tornano in loro stessi… Maria resta nella sua estasi. Soltanto si raccoglie le braccia sul petto, chiude gli occhi, abbassa il capo… Continua il suo colloquio con Dio… insensibile a tutto… Nessuno osa turbarla.
   Giovanni, accennandola, dice: «È l'Altare. E sulla sua gloria si è posata la Gloria del Signore…».
   «Sì. Non turbiamo la sua gioia. Ma andiamo a predicare il Signore e siano manifeste le sue opere e le sue parole fra i popoli», dice Pietro con soprannaturale impulsività.
   «Andiamo! Andiamo! Lo Spirito di Dio arde in me», dice Giacomo d'Alfeo.
   «E ci sprona ad agire. Tutti. Andiamo ad evangelizzare le genti».
   Escono, come fossero spinti o attratti da un vento o da una forza gagliarda…

La prima strofa

Luce bianca,
madre mia,
ecco la via
verso il duemila.

Luce bianca
Santo Spirito,
che di te facesti piena
e come Te è ora,
Luce bianca.

Eravamo nel '97 e fummo antesignani rispetto a Papa Giovanni Paolo II che nella bolla di indizione del giubileo del 2000 dice che sarà Maria a guidarci verso il 2000.
Così legge al n. 14 del documento pontificio:

La gioia giubilare non sarebbe completa se lo sguardo non si portasse a Colei che nell'obbedienza piena al Padre ha generato per noi nella carne il Figlio di Dio. A Betlemme si compirono per Maria « i giorni del parto » (Lc 2, 6), e ricolma dello Spirito diede alla luce il Primogenito della nuova creazione. Chiamata ad essere la Madre di Dio, dal giorno del concepimento verginale Maria ha vissuto pienamente la sua maternità, portandola a coronamento sul Calvario ai piedi della croce. Per dono mirabile di Cristo, qui Ella è diventata anche Madre della Chiesa, indicando a tutti la via che conduce al Figlio.
Donna del silenzio e dell'ascolto, docile nelle mani del Padre, la Vergine Maria è invocata da tutte le generazioni come « beata », perché ha saputo riconoscere le meraviglie compiute in lei dallo Spirito Santo. Mai si stancheranno i popoli di invocare la Madre della misericordia e sempre troveranno rifugio sotto la sua protezione. Colei che, con il figlio Gesù e con lo sposo Giuseppe, fu pellegrina verso il tempio santo di Dio, protegga il cammino di quanti si faranno pellegrini in questo anno giubilare. E voglia intercedere con particolare intensità durante i prossimi mesi per il popolo cristiano, perché ottenga l'abbondanza della grazia e della misericordia, mentre gioisce per i duemila anni trascorsi dalla nascita del suo Salvatore.
A Dio Padre nello Spirito Santo vada la lode della Chiesa per il dono della salvezza in Cristo Signore adesso e nei secoli a venire.
 (https://w2.vatican.va/content/john-paul-ii/it/jubilee/documents/hf_jp-ii_doc_19981129_bolla-incarnationis-mysterium.html)

 Maria è via verso la Via e noi la vedevamo Madre che ci accompagnava verso il nuovo millennio. Nel 97 eravamo pieni di speranze. Chi avrebbe mai pensato che le guerre invece di diminuire, sarebbero aumentate, e chi avrebbe mai immaginato all'escalation delle violenze di ogni tipo e che i martiri cristiani sarebbero aumentati ogni giorno di più?

Il ritornello

Luce bianca, luce bianca, 
luce bianca...
Luce amore, amore luce,
dono da imitare e dare
bianco sale sole bianco,
che risplende e dà calore
oltre il duemila,
oltre la storia,
nel pieno della gioia...

"Dono da imitare e dare". Significa che anche noi se seguiamo Maria, possiamo diventare luce. Ce lo dice bene San Luigi Maria Grigno De Monfort nel "Trattato della vera devozione a Maria" dai nn. 34-38:

Dio Spirito Santo vuol formarsi degli eletti in lei e per mezzo di lei e le dice: «Metti radici nei miei eletti»: mia prediletta e mia sposa, poni la radice di tutte le tue virtù nei miei eletti, perché crescano di virtù in virtù e di grazia in grazia. Io mi sono tanto compiaciuto in te, quando vivevi sulla terra, nell'esercizio delle più alte virtù che desidero trovarti ancora sulla terra, senza che per questo tu abbia a lasciare il cielo. Riproduciti pertanto nei miei eletti, perché io possa vedere in loro con intima gioia le radici della tua fede invincibile, della tua umiltà profonda, della tua mortificazione universale, della tua orazione sublime, della tua carità ardente, della tua ferma speranza e di tutte le tue virtù. Tu sei sempre la mia sposa più fedele, più pura e più feconda che mai. La tua fede mi dia fedeli, la tua purezza vergini, la tua fecondità eletti e templi.
Quando Maria ha messo le sue radici in un'anima, vi produce meraviglie di grazia, quali lei sola può compiere, perché lei sola è la Vergine feconda che non ebbe, né avrà mai chi le somigli in purezza e fecondità.
In unione con lo Spirito Santo, Maria ha realizzato la più grande opera che mai sia esistita o sarà, cioè un Dio uomo. Di conseguenza ella compirà anche le più grandi cose che avverranno negli ultimi tempi. La formazione e l'educazione dei grandi santi, che vivranno verso la fine del mondo, sono riservate a lei, perché soltanto questa Vergine singolare e miracolosa può produrre, insieme allo Spirito Santo, le cose singolari e
straordinarie. Quando lo Spirito Santo, suo sposo, trova Maria in un'anima, vola ed entra con pienezza in quest'anima, e le si comunica tanto più abbondantemente quanto maggior posto essa fa alla sua sposa. Uno dei grandi motivi per cui oggi lo Spirito Santo non opera meraviglie sorprendenti nelle anime, è perché non vi trova un'unione abbastanza salda con la sua Sposa fedele e indissolubile. Dico Sposa indissolubile, poiché da quando questo Amore sostanziale del Padre e del Figlio ha sposato Maria per produrre Gesù Cristo, il capo degli eletti, e Gesù Cristo negli eletti, non l'ha mai ripudiata, perché essa si è mantenuta sempre fedele e feconda. 

Da quanto ho detto bisogna logicamente trarre delle conclusioni. Maria ha ricevuto da Dio un grande dominio sulle anime degli eletti. Ella infatti, non potrebbe fissare in loro la sua tenda, come il Padre le ha ordinato; né formarli, nutrirli, generarli alla vita eterna come madre; né possederli come propria e personale eredità; né formarli in Gesù Cristo; né formare Gesù Cristo in loro; né mettere nel loro cuore le radici delle sue virtù ed essere la compagna indissolubile dello Spirito Santo per tutte le opere di grazia. Ella non potrebbe, dico, fare tutto questo, se non avesse diritto e dominio sulle loro anime per una grazia singolare dell'Altissimo, il quale, avendole dato potere sopra il proprio Figlio unico e naturale, glielo ha dato altresì sopra i propri figli adottivi, non solo quanto al corpo - ciò che sarebbe poca cosa - ma pure quanto all'anima. Maria è la regina del cielo e della terra per grazia, come Gesù ne è il re per natura e per conquista. Ora, come il regno di Gesù Cristo consiste principalmente nel cuore, secondo quel che è scritto: «Il regno di Dio è dentro di voi», così il regno della santissima Vergine sta principalmente all'interno dell'uomo, cioè nella sua anima. È soprattutto nelle anime che essa è glorificata insieme col Figlio, più che in tutte le creature visibili, tanto che possiamo chiamarla con i Santi: Regina dei cuori.
(Fonte: http://louisgrignion.pl/download/trattato_della_vera_devozione_a_maria.pdf)

Seconda strofa:

Luce bianca,
che mai si stanca
di condurci
presso il Figlio.

Luce bianca
Santo Spirito
quanto chiara hai illuminato
quella valle anche per noi,
di Luce bianca.

 Ci sono delle cose che ci dovrebbero far pensare. Dio ci vuole salvi e la Mamma Celeste non sa più come dircelo. Ci sono fiumi di luce che irrorano le tenebre in cui siamo immersi ma veramente è difficile parlare a questa generazione senza essere derisi su tantissimi argomenti come il peccato, la grazia, le profezie, i mistici e quant'altro. Ad esempio c'è questa pagina che per me è molto chiara ma per tanti fratelli è ostica. Si trova nei quaderni di M. Valtorta e parla del grado di corruzione in cui siamo arrivati che uguaglia quello del tempo del diluvio, leggiamola. Si tratta di un dettato di Gesù a Maria Valtorta:

Così come Dio ha dato ad ogni Nazione il suo angelo tutelare, Lucifero le ha dato il suo demone. Ma come i diversi angeli delle Nazioni ubbidiscono ad un unico Dio, così i diversi demoni delle Nazioni ubbidiscono ad un unico Lucifero. L'ordine dato da Lucifero nella presente vicenda ai diversi demoni non è diverso a seconda degli Stati. È un ordine unico per tutti. Donde si comprende che il regno di Satana non è diviso e perciò dura.
Questo ordine può essere enunciato cosi : "Seminate orrore, disperazione, errori, perché i popoli si stacchino, maledicendolo, da Dio". I demoni ubbidiscono e seminano orrore e disperazione, spengono la fede, strozzano la speranza, distruggono la carità. Sulle rovine seminano odio, lussuria, ateismo. Seminano l’inferno.
E riescono perché trovano già il terreno propizio. Anche i miei angeli lottano a difesa del Paese che ho loro assegnato. Ma i miei angeli non trovano terreno propizio. Onde rimangono soccombenti rispetto ai nemici infernali. Per vincere, i miei angeli dovrebbero essere aiutati da animi viventi nel e per il Bene. Viventi in Me. Ne trovano. Ma sono troppo pochi rispetto a quelli che non credono, non amano, non perdonano, non sanno soffrire. È il caso di ripetere: "Satana ha chiesto di vagliarvi". E, dal vaglio, risulta che la corruzione è come nei tempi del diluvio, aggravata dal fatto che voi avete a lato il Cristo e la sua Chiesa, mentre ai tempi di Noè ciò non era.
L’ ho gai detto e lo ripeto: "Questa è lotta fra Cielo e inferno".
Voi non siete che un bugiardo paravento. Dietro le vostre schiere battagliano angeli e demoni. Dietro i vostri pretesti è la ragione vera: la lotta di Satana contro Cristo. Questa è una delle prime selezioni dell’Umanità, che si avvicina alla sua ora ultima, per separare la messe degli eletti dalla messe dei reprobi. Ma purtroppo la messe degli eletti è piccola rispetto all’altra. Quando Cristo verrà per vincere l’eterno antagonista nel suo Profeta troverà pochi segnati, nello spirito, dalla Croce".

"I Quaderni del 1943", pagg. 182 - 183

 Insomma questa terra è davvero una valle di lacrime in preda alla guerra più desolante, come ha detto Gesù, fra angeli e demoni che stanno dietro a tutto ciò che ci accade. Quando apriremo gli occhi alla fede? Quando chiederemo quel supplemento di LUCE, che occorre per poter vedere con gli occhi di Dio? Chiediamo allora la LUCE BIANCA.

Secondo ritornello:

Luce bianca, luce bianca, 
luce bianca...

Luce bianca del mio Dio
senza Te siam come ciechi,
ma con Te siam più sicuri
d’arrivare a quella meta
oltre il duemila,
oltre la storia,
nel pieno della gioia.

Essere Luce diventare luce. La Mamma Celeste a Medjugorje in tantissimi messaggi ce lo ha detto e continuerà a dircelo... 

Messaggio del 14 marzo 1985
Cari figli, nella vostra vita tutti avete sperimentato la luce e le tenebre. Dio concede a ogni uomo di conoscere il bene e il male. Io vi invito alla luce, che voi dovete portare agli uomini che vivono nelle tenebre. Ogni giorno nelle vostre case giungono persone che sono nelle tenebre. Cari figli, donate loro la luce. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!  



Messaggio del 22 giugno 1985 (Messaggio dato al gruppo di preghiera)
Ripetete spesso nel gruppo di preghiera questa supplica a Dio: “O Dio, il nostro cuore è nel buio profondo: ciononostante è legato al tuo Cuore. Il nostro cuore si dibatte tra te e Satana: non permettere che sia così! tutte le volte che il nostro cuore è diviso tra il bene e il male, sia illuminato dalla tua luce e ritrovi la sua unità. Non permettere mai che in noi ci siano due amori, che in noi possano coesistere due fedi e che mai possano coabitare in noi: la menzogna e la sincerità, l’amore e l’odio, l’onestà e la disonestà, l’umiltà e l’orgoglio. Innalza a te il nostro cuore come quello di un bimbo perché sia rapito dalla tua pace e ne senta sempre nostalgia. Fa’ che la tua volontà e il tuo amore trovino dimora in noi che almeno qualche volta desideriamo davvero essere figli tuoi. E quando, o Signore, questo desiderio si attenua, vieni in nostro aiuto per ravvivarlo. Ti apriamo le nostre anime perché siano toccate dalla tua misericordia, che ci aiuterà a vedere chiaramente tutti i nostri peccati, e a capire che ciò che ci rende impuri è il peccato. O Dio, noi desideriamo essere tuoi figli umili e devoti, tuoi figli amati e sinceri, come tu vorresti. O Gesù, fratello nostro, ottieni a noi il perdono del Padre e la grazia di compiere sempre la sua volontà. Aiutaci a vedere con chiarezza ciò che Dio ci dona, perché talvolta rinunciamo a compiere un’opera buona, quasi temendo che sia un male per noi. Amen”. Dopo la preghiera recitate tre volte il Gloria al Padre.
 

Messaggio del 27 giugno 1985 (Messaggio dato al gruppo di preghiera)
Molti di voi mi hanno visto come una luce in fondo a una galleria. Si sono avvicinati a quella luce per guardarla e sono rimasti fermi ad ammirarla. Io, però, desidero che voi diventiate luce! 

Messaggio del 5 giugno 1986
Cari figli, oggi vi invito a decidervi se desiderate vivere i messaggi che vi sto dando. Desidero che siate attivi nel vivere e nel comunicare i messaggi. In modo particolare, cari figli, desidero che tutti siate il riflesso di Gesù il quale illuminerà questo mondo infedele che cammina nel buio. Desidero che tutti siate luce a tutti e che testimoniate nella luce. Cari figli, non siete chiamati al buio ma alla luce, per questo vivete la luce con la vostra vita. Grazie per aver risposto alla mia chiamata! 

Dopo la parte musicale, dove c'è 
un virtuosismo di chitarra acustica,
si ripete solo la prima parte del ritornello.

Luce bianca, luce bianca, 
luce bianca...

 Riporto la preghiera che la Madonna dettò a Medjugorje il 22 giugno 1985:

“O Dio, il nostro cuore è nel buio profondo: ciononostante è legato al tuo Cuore. Il nostro cuore si dibatte tra te e Satana: non permettere che sia così! tutte le volte che il nostro cuore è diviso tra il bene e il male, sia illuminato dalla tua luce e ritrovi la sua unità. Non permettere mai che in noi ci siano due amori, che in noi possano coesistere due fedi e che mai possano coabitare in noi: la menzogna e la sincerità, l’amore e l’odio, l’onestà e la disonestà, l’umiltà e l’orgoglio. Innalza a te il nostro cuore come quello di un bimbo perché sia rapito dalla tua pace e ne senta sempre nostalgia. Fa’ che la tua volontà e il tuo amore trovino dimora in noi che almeno qualche volta desideriamo davvero essere figli tuoi. E quando, o Signore, questo desiderio si attenua, vieni in nostro aiuto per ravvivarlo. Ti apriamo le nostre anime perché siano toccate dalla tua misericordia, che ci aiuterà a vedere chiaramente tutti i nostri peccati, e a capire che ciò che ci rende impuri è il peccato. O Dio, noi desideriamo essere tuoi figli umili e devoti, tuoi figli amati e sinceri, come tu vorresti. O Gesù, fratello nostro, ottieni a noi il perdono del Padre e la grazia di compiere sempre la sua volontà. Aiutaci a vedere con chiarezza ciò che Dio ci dona, perché talvolta rinunciamo a compiere un’opera buona, quasi temendo che sia un male per noi. Amen”. Dopo la preghiera recitate tre volte il Gloria al Padre.

Alla prossima canzone per dare e cantare Dio...