martedì 6 ottobre 2020

Amore immenso

Amore immenso è una canzone che si trova nella seconda parte del CD "Concerto a Maria". Infatti nella prima parte ci sono 12 canzoni dedicate a Maria, la Mamma Celeste, e nella seconda parte ci sono: Amore immenso, Se la tua vita, Somigliarti ancora e Brividi di agosto. Con queste voglio esprimere il mio grazie a Dio per la vita e la vocazione al Sacerdozio. Il CD è uscito in occasione dei miei 25 anni di sacerdozio.

Amore immenso è nata all'improvviso, senza preavviso, un dono Dio alla mi anima. In essa riconosco l'immenso amore di Dio per ognuno di noi. Tutto è partito dalla meditazione di brani tratti dagli scritti di Maria Valtorta sulla creazione: http://www.mariavaltorta.it/Creazione.html . Altro che evoluzionismo... Gesù spiega tantissime cose sulla creazione e dell'interconnessione di tutti gli astri e di come essi influiscono su quanto è sulla terra. All'improvviso mi è venuta un'immagine nella mente, che Dio abbia creato una stella per me in qualche sperduto posto dell'universo. Insomma intuivo che l'amore di Dio non si ferma a farci vivere, o sopravvivere, ma ci innesta in qualcosa di molto più ampio che ora ci sfugge ma che un giorno ci rivelerà. Tutto è stato creato per Amore, anche noi... l'umanità è l'unica creatura disobbediente di tutto l'Universo... 

Nel mio Universo sono pagine sterminate nelle quali l’occhio dell’uomo poteva, e Io avrei voluto così fosse, leggere soprannaturali insegnamenti e leggi di bellezza e bontà. Io l’ho creato, Io Dio Uno e Trino, quest’universo che vi circonda e in esso non ho messo del male per voi. Tutto nell’universo obbedisce ad una legge di amore verso Dio e verso l’ uomo. Ma voi, dal corso ordinato degli astri, dal succedersi delle stagioni, dal fruttificare del suolo, non imparate nulla. Nulla che serva a conquistare i Cieli. Unici che non obbedite, siete il disordine dell’Universo e il vostro disordine pagate con rovine continue, in cui perite come greggi impazzite che precipitano giù da un burrone in torrente mugghiante. (Dai Quaderni 13.10.43)

Ma ora ascoltiamo la canzone:


Un semplice giro di accordi e una melodia che non mi stanco di riascoltare... sarà che "ogni scarrafon è bell a mamma soja"? Certamente...

Ma ora andiamo al testo.

Amore immenso: Il titolo, è venuto dopo che la canzone era nata. Giocoforza direi. Il ritornello ripete tre volte il titolo e questo perché mi rivolgo a Dio Spirito Santo, a Dio Figlio, a Dio Padre... La Trinità Santissima: Amore illimitato, infinito, immenso.


Prima strofa

 

Rivedrò i tuoi occhi chiari di serenità,

nel giorno in cui una stella è nata solo per me,


nell’universo, dove tutto ha senso,

anche una lacrima, una goccia di rugiada, posata su una rosa, 


un filo d’erba, un cuore d’uomo, che diventa angelo,

se si apre al Cielo, come un fiore.


Quando chiuderemo gli occhi di qua e li riapriremo davanti a Dio Amore, ci accorgeremo di essere a casa. La memoria ci verrà ristabilita e così la verità su di noi. Creati nell'eternità e poi innestati nel tempo, e a causa del peccato originale smemorizzati di Dio, scopriremo con quanta fatica abbiamo cercato l'unica cosa necessaria: Dio. Ora che gli staremo davanti capiamo che eravamo stati creati per il Cielo e per dar gloria all'unico che la meritava: Dio. Essendo il nostro creatore, Padre, cosa può volere per noi se non il Bene? Eppure quel peccato dei nostri progenitori, ci ha fatto navigare sulla terra come naufraghi in cerca di terra ferma, in cerca di Pace, in cerca di cosa poteva soddisfare l'ancestrale anelito a qualcosa, o meglio verso Qualcuno, di molto alto: Dio.


  • Castigo. Non sproporzionato ma giusto.
    Per capirlo bisogna considerare la perfezione di Adamo ed Eva. Considerando quel vertice, si può misurare la grandezza della caduta in quell’abisso. (….)
    Le conseguenze del peccato d’origine sono state riparate dal Cristo, per quanto è la Grazia. Ma la debolezza della lesione alla perfezione originale rimane. E questa debolezza è costituita dai fomiti, simili a germi infettivi rimasti nell’uomo in latenza, ma sempre pronti ad entrare in potenza e soverchiare la creatura.
    Dio non violentò il libero arbitrio dell’uomo, mentre l’uomo violentò i diritti di Dio. Né prima, né dopo la colpa, Dio violentò la libertà d’azione dell’uomo. Lo sottopose alla prova. Non ignorava, essendo Dio, che l’uomo non l’avrebbe superata. Ma era giusto che lo sottoponesse per confermarlo in grazia, come aveva, per lo stesso fine, sottoposto alla prova gli angeli, e confermato in grazia quelli che avevano vinto la prova. E sottoponendolo alla prova, lo lasciò libero di agire rispetto ad essa.  Rm 139-140 - 28.5.48 
  • Dio rispettò la volontà umana. L’uomo perseverò nel suo stato di rivolta verso il suo divino Benefattore. Superbamente uscì dall’Eden dopo aver mentito – perché ormai il suo congiungimento con la Menzogna era avvenuto – ed aver addotto povere scuse al suo peccato, mentre che l’essersi fatto cinture di foglie testimoniava che, non perché erano nudi e di apparir tali a Colui che li aveva creati e conservati vestiti solo di grazia e innocenza si vergognavano, ma perché erano colpevoli, avevano paura di comparire davanti a Dio.
    Castigo giusto, dunque. Privazione di quanto spontaneamente l’uomo aveva spregiato: la Grazia, l’integrità, l’immortalità, l'immunità, la scienza. E perciò la perdita della paterna carità di Dio, del suo aiuto possente; e perciò la debolezza dell’anima ferita, la febbre della carne svegliata, delirante e soverchiante la ragione; e perciò la paura di Dio, la perdita dell’Eden dove senza fatica e dolore era la vita; e perciò la fatica, la morte, la soggezione della donna all’uomo, l’inimicizia tra uomo e uomo, tra i figli di un seno, il delitto, l’abuso, tutti i mali che tormentano l’umanità, la paura di morire e del giudizio, il tormento d'aver provocato il dolore e di trasmetterlo a quelli più amati, in un con la vita. Rm 140-141 - 28.5.48
  • Provvidenza anche questo cadere dell’Umanità, questo suo mordere il fango per ricordarsi che è fango animato da Dio, per se stessa soltanto fango; per volontà di Dio, spirito in un fango, a santificarlo, a dargli l’impronta, la somiglianza con l’Inconosciuto, col Perfetto, con lo Spirito, con l’Eterno. Provvidenza questo cadere all’inizio del suo giorno, per avere un lungo espiare e poter risalire tutta la via, tornare al Cielo dall’abisso, tornarvi con la buona volontà, con l’aiuto del Salvatore, con la battaglia contro la tentazione, con la fortezza che spezza le catene della concupiscenza, con la Fede, la Speranza, la Carità, con l’Umiltà santa e la santa Ubbidienza, per giungere a essere meritatamente gloriosi e liberi della libertà gloriosa dei figli di Dio. Az.204 - 7.7.46

(fonte: http://www.mariavaltorta.it/Peccato%20di%20Adamo.html) Il peccato di Adamo ed Eva fanno tremare la stessa Creazione che Dio aveva creato per Amore e per l'uomo, ma che dopo la caduta gli si ribella e "attende tra le doglie del parto, la rivelazione dei figli di Dio" (Rm 8, 19-23).


  • Non v'è bisogno di poderose opere di scienza per giungere a credere. Il più bel libro è l’universo che ho creato dal nulla e senza aiuto di uomo. Sappiate leggere in esso il nome di Dio e guardando l’immensità del firmamento, cominciate a capire l’immensità mia, guardando il moto degli astri, cominciate a capire la mia potenza.
    Atomi di polvere sul granello rotante negli spazi che chiamate Terra – un pulviscolo portato dal soffio di Dio e che passa veloce presso altri infiniti pulviscoli ad esso simili – non vi sentite stritolare la vostra superbia se contemplate il firmamento oltre il quali Io sono? Effimere che durate lo spazio di un attimo d’eternità, non cominciate a comprendere la mia Eternità la cui durata è baratro senza fondo in cui sprofondano i millenni e sono pulsazioni del mio ardore? 23.11.43

  • Pensate che Dio, dal nulla ha fatto l’Universo, e da millenni lancia i pianeti negli spazi e ne regola il percorso, pensate che contiene le acque sui lidi e senza barriere d’argini, pensate che dal fango ha fatto quell’organismo che voi siete, pensate che in esso organismo un seme e poche gocce di sangue che si mescolano, creano un nuovo uomo, il quale nel formarsi è in rapporto con fasi astrali, lontane migliaia di chilometri, ma che pure non sono assenti nell'opera di formazione di un essere, così come regolano, coi loro eteri e i loro sorgere e tramontare sui vostri cieli, il germinare delle biade ed il fiorire degli alberi; pensate che nel suo potere sapiente ha dotato i fiori dotati di organi atti a fecondare altri fiori ai quali fanno da pronubi i venti e gli insetti. Pensate che non vi è nulla che non sia stato creato da Dio, così perfettamente creato, dal sole al protozoo, e che voi a tale perfezione non potete nulla aggiungere. Pensate che la sua sapienza ha ordinato, dal sole al protozoo, tutte le leggi per vivere, e convincetevi che nulla è impossibile a Dio, il quale può disporre a suo agio di tutte le forze del cosmo, aumentarle, arrestarle, renderle più veloci, sol che il suo Pensiero lo pensi. 31/12/43

Dunque tutto è stato creato per Amore e per l'uomo. Dunque tutto è ordinato e finalizzato all'AMORE. Amore significa relazione e dunque la creazione non è avulsa da noi, ma è in relazione con l'umanità. Ecco allora che tutto ha senso nell'universo, anche "una goccia di rugiada". Ma l'umanità di oggi sporcata dal peccato vive senza questa relazione d'amore con la creazione. Sfrutta, dilapida, soggioga, sporca, e pretende di rimanere pulita e sana in un mondo dove ha sporcato tutto e dilapidato tutto... Mamma mia che sterzata dovrebbe fare l'umanità per riprendersi dalle seduzioni del Maligno. Siamo stati come neutralizzati dal "fetente", che oramai ci ha quasi tutti imburattinati. Poveri quelli che non si aprono alla LUCE.

Nella canzone dico all'inizio "...nel giorno in cui una stella nata solo per me". Mi piace pensare che mentre nascevo alla vita e Dio creava la mia anima infondendola nei cromosomi di mia madre e mio padre, che nel frattempo s'erano incontrati, e in qualche parte dell'universo Dio creava anche una stella per me come a bilanciare l'atto creativo dei miei genitori, con un dono proporzionato all'immensità di Dio. Veramente ne scopriremo di misteri una volta ritornati in "Patria", la vera "Patria": il Cielo.

Seconda strofa

 

Rivedrò, i tuoi occhi belli, la tua Luce immensa,

che s’infonde e si diffonde, dove c’è chi s’apre.


E subito vi è vita, amore e pace.

Chi potrà mai dire abbastanza, che sei Amore, Luce creante.


E se ognuno torna in sé, lo scoprirà quanto amore è nel dono di sé,

nel Dio che s'è svenato, perché Egli è AMORE…


Immenso, immenso, immensoooooo…


Che attimo d'infinito amore sarà l'incontro col nostro Creatore! Scopriremo che quella non è la prima volta che abbiamo visto i suoi occhi, ma la seconda. Quando l'anima viene creata, sa riconoscere il suo creatore e sa amarlo già d'amore infinito. Poi accetta la missione e con l'angelo custode scende sulla terra dove un uomo e una donna stanno per diventare papà e mamma. Ma poi il peccato originale, ossia la colpa per la quale i due nostri progenitori (Adamo ed Eva) si giocarono la grazia di Dio e tutti i doni connessi, smemora della bellezza di Dio, del suo amore, e tutto diventa salita, fatica, e se hai la fortuna di incontrare "La VIA, La VERITA', LA VITA (Gesù), allora trovi la strada per uscire dal fango della storia e risalire le vette dello Spirito... ma occorre tanta fatica e tanta abnegazione... 


Tre volte immenso è l'amore di Dio che ci avvolgerà e ci guiderà alla verità tutta intera, all'amore pieno, a ciò che veramente appaga i figli di Dio.


Terza strofa


Mi rivedrò, nei tuoi occhi veri.

Mi svelerai d’essere amore come Te, insieme a chi ti ama.       

    

Sarò così, come tu mi vuoi,

tutto luce, tutto amore, come Te, mio grande e TRINO AMORE.


E se ognuno torna a Te lo risaprà, perché siamo costati sangue e lacrime,

costati sangue e lacrime,  perché Tu sei AMORE…


Immenso, immenso, immensoooooo…

  • La creazione attende di conoscere i figli di Dio per distinguerli dai figli del peccato. Quando lo conoscerà?  Quando, il tempo essendo finito, saranno passati nella grande rassegna tutti gli uomini e separati, secondo giustizia, i figli di Dio dai figli del peccato.
    Per ora è un lavoro continuo, incessante, per giungere a questa rivelazione. Ogni creatura lo deve compiere in se stessa e l’unione di tutte le creature e la conoscenza del lavoro di ognuno, darà la rivelazione dei figli di Dio da distinguersi da quelli che non vollero esserlo.
    Quando tutte le vite saranno riunite nella risurrezione finale, si comporrà il gran quadro della storia dell’umanità, di questo lato della creazione, il più eletto, e, per essere il più eletto, il più insidiato dall’Avversario che nei progenitori assoggettò tutta l’umanità alla vanità, con la permissione di Dio, per provare i suoi figli e poterli premiare con moltiplicati meriti per la loro santità, conseguita con sforzo proprio e non con dono gratuito di Dio. Az.203 - 7.7.46
  • (Fonte: http://www.mariavaltorta.it/Creazione.html) 

Da "L'Evangelo come mi è stato rivelato"

  • Una sfida è corsa da secoli fra l’Eterno e Satana. Satana inorgoglito dalla prima vittoria sull’uomo, ha detto a Dio:  “I tuoi creati saranno per sempre miei. Nulla neppure il castigo, neppure la Legge che vuoi dare loro, li farà capaci di guadagnarsi il Cielo, e questa tua dimora da cui mi hai cacciato, cacciato me, l’unico intelligente fra i tuoi creati, ti rimarrà vuota, inutile, triste come tutte le cose inutili”.  E l’eterno rispose al Maledetto: “ Questo ancora potrai sinché il tuo veleno è solo a regnare nell’uomo. Ma Io manderò il mio Verbo e la sua parola neutralizzerà il tuo veleno, sanerà i cuori, li guarirà dalla demenza di cui li hai insatanassati, ed essi torneranno a Me. Come pecore che sviate ritrovano il pastore, essi torneranno al mio Ovile, e il Cielo sarà popolato. Per essi l’ho fatto. E tu digrignerai i tuoi orridi denti per rabbia impotente, là nel tuo orrido regno, prigione e maledetto, e su te verrà ribaltata dagli angeli la pietra di Dio, e sigillata e tenebre e odio saranno teco e coi tuoi, mentre luce e amore, canto e beatitudine, libertà infinita, eterna, sublime, sarà dei miei”. E Mammona con risata di scherno ha giurato: “E sulla mia Geenna io giuro che quando sarà l’ora io verrò. Sarò onnipresente presso gli evangelizzati e vedremo se io o tu  saremo vincitori”.
    Si, che Satana v'insidia per vagliarvi. Ed Io pure vi circuisco per vagliarvi. I contendenti sono due: Io e lui. Voi nel mezzo. Il duello dell’Amore con l’Odio, della Sapienza con l’Ignoranza, della  Bontà col Male, è su voi e intorno a voi. A stornare i colpi malvagi su voi, Io basto. Mi frappongo fra l’arma satanica e il vostro essere e accetto d'esser ferito in vostra vece perché vi amo. Ma i colpi all’interno di voi, voi li dovete stornare con la vostra volontà, correndo verso di Me, mettendovi nella mia via che è Verità e Vita. Chi non è voglioso di Cielo, non avrà il Cielo. Chi non è atto a esser discepolo  del Cristo, sarà pula leggera che il vento del mondo seco trasporta. Chi è nemico del Cristo, è seme nocivo che rinascerà nel regno satanico.
    Insinuazioni come minacce, derisioni come calunnie, tutto userà il nemico per strappare anime al Cristo e farsene preda .Ma chi persevererà, sarà salvo.
    Chi ha più amore alla vita e al benessere, che alla salute eterna,è libero di andare, di lasciarmi, di occuparsi della piccola vita e del transitorio benessere.  96.2

    Dai quaderni

    Io verrò, per tutti, un giorno. L’ultimo. Ma solo coloro la cui anima sarà stata purificata in vita dall’amore, potranno sostenere, senza precipitare nell’abisso, il mio Volto, il mio Sguardo, la mia Voce il cui tuono farà sconvolgere i firmamenti e tremare gli abissi. 24.6.43


    I pochi anni su questa terra passano presto, si dileguano, avverrà quanto è stato predetto da Gesù. Attendiamo questa pienezza, non senza trepidazione. Qui ancora in via e non ancora in visione, si cerca di percorrere i sentieri da Lui tracciati. Donaci Signore di non smarrirci mai... e di non cadere nelle insidie tramate dal nemico.