lunedì 25 gennaio 2021

Rivivere per vivere

 

Ho scritto questa canzone, RIVIVERE per VIVERE, tra maggio e giugno 2020. Come sfogo a tutto quello che ho vissuto durante il primo lockdown. Sono arrivato a maturare questo mio pensiero racchiuso nella canzone e ora non sopporto più neanche un pò il politichese mediatico, il cattolicesimo di facciata e le reazioni degli uomini-struzzo, sia quelli religiosi, che quelli atei e malati di ideologie. Non sopporto più i reality show, i talentscout, i presuntuosi "tutto so". Non sopporto la superficialità con cui i giovani si bruciano dietro alle ideologie del divertimento a tutti i costi, non sopporto la banalizzazione della sessualità e neanche le palestrizzazioni muscolari di corpi ostentati su youtube o TikTok... Non sopporto più il giornalismo che dietro alle risate, ti racconta tragedie, e soprattutto non sopporto che dopo tanti anni che Report scova imbrogli essi si siano moltiplicati a dismisura divenendo sempre più diabolici... La società italiana sta per crollare e non certo solo per il covid19... certamente per tutta la corruzione che c'è in ogni angolo di questo paese tanto benedetto da Dio, ma che ora nostro Signore consegnerà ai suoi aguzzini. Vi siete scelti Satana per padre... bene fatevi benedire da lui.

Era il 23 ottobre del 1943 e Gesù dettava a Maria Valtorta questa pagina dolorosa che oggi è ancora attualissima. Infatti, allora ci eravamo alleati col Satan tedesco: Hitler, e ora col Satan globale: la corruzione...

 Dice Gesù
   «Questo ti farà soffrire. Ma non posso sempre parlare a te sola, piccola sposa di amore e dolore. 
   Scrivi per tutti. La parola di Abdia è la pagina dell’Italia di questo ultimo secolo. Non vi è errore neppure nella descrizione del suolo. 
   O Italia, Italia alla quale tanto ho dato e che mi hai dimenticato e hai dimenticato i miei benefizi! E da quel Piemonte, dove è una testimonianza di Dio non inferiore a quella del Tabernacolo mosaico - perché, se in esso erano due tavole scritte dal profeta di Dio, qui vi è la storia della mia Passione scritta con inchiostro di Sangue divino sul lino che la pietà offerse ad avvolgere la mia nudità di immolato - e da quel Piemonte doveva iniziarsi l’errore che è sbocciato ora in così doloroso fiore e che darà a voi un così attossicante frutto!
   La superbia del cuore, l’eterno peccato dell’uomo, è venuta a traviare i tuoi reggitori, o Italia, i tuoi reggitori ai quali fu fatale l’aver vinto. Sempre è fatale quando il dono di Dio non scende in un cuore di figlio sincero, rispettoso e amante del Padre.
   Il dono fermenta, mescolandosi col suo bene al male che è in voi, e produce un amalgama di distruzione. Distruggete per prima la grazia in voi, poi la benevolenza di Dio per voi, terzo il frutto di essa benevolenza. Nel vostro caso le vittorie iniziali, mescolando il lecito motivo della risurrezione nazionale alla superbia dalla quale vengono le prepotenze e gli errori, ha distrutto quel bene che io vi avevo concesso.
  Subito avete sbagliato. Vi siete creduti sicuri perché eravate riusciti. Ma non sapete, o re e governanti, che siete finché Io lo voglio e finché i vostri errori non  suscitano il mio: "Basta"? Anche foste divenuti i più potenti della terra e il vostro trono fosse stato fissato sulle vette dove l’aquila spazia, fatto nelle rocce stesse dei monti che coronano questa terra, incoronato delle mie stelle, un pensiero del mio Volere poteva sbriciolarlo e precipitarne i resti in fonda valle.
   Vi dimenticate troppo che Uno è colui che è Potente e che ogni potenza da Lui viene. Pari a coloro che fanno mal uso della miracolosa sanità riconquistata per pietà divina, voi avete fatto mal uso delle soddisfazioni che vi ho dato, e avete pensato poter fare a meno di Me e della mia Legge.
   Non giova, o re e popoli, dare un bugiardo ossequio alla mia Croce e alla mia Chiesa. Occorre vivere la legge della Croce e rispettare realmente la Chiesa. Dio non si irride e non si inganna. Non dovete tentare la sua pazienza infinita.
   Un errore, due errori, dieci errori avete fatto. Vi ho mandato castighi, vi ho mandato gioie, vi ho mandato i miei santi per ricondurvi al Bene. Ai castighi avete risposto con le ribellioni, alle gioie approfittandone per fini umani e talora illeciti, ai miei santi irridendoli. Avete sempre peggiorato. Io aumentavo i benefizi per attirarvi e voi sorridevate allo spirito nemico. Si che si può dire che in questo popolo e nei suoi governanti "non c’è più prudenza", non c’è più "saggezza", ma soltanto superbia, derisione, leggerezza, peccato.
   Avete messo tutto sotto i piedi per farvene sgabello e salire. Ma le cose di Dio non si mettono sotto i piedi. Vanno accettate in ginocchio e con animo di figli, e non usate come mezzi di trionfo umano. Allora come pietre di un arco trionfale scosse dal fremito dell’ira mia, si sconnettono, precipitano e vi travolgono.
   E travolti siete. Fino ai confini saranno sospinti i tuoi figli, povera terra che non hai più lume divino. Come mandre percosse a tergo da inferociti pastori, i tuoi padroni di ora e di prima ti percuotono i figli, e posto che hai voluto questi padroni di crudeltà in luogo del Padrone santo nelle cui mani stanno benedizioni e pace, e posto che non hai saputo piangere il pianto che ottiene il perdono e lava le colpe, le laverai col sangue mescolato a un pianto lungo e amaro di vinta.
   Dove sono i tuoi amici, o terra che non hai voluto per amico iddio? A chi tradisce è serbato il tradimento. Ed è inutile e dannoso dire ora: "Fu questo, fu quello il traditore". Tutti avete tradito. Tradito Dio vostro Padre, tradita la sua Parola di Vita, tradita la vostra coscienza. Siete tanti Giuda. Avete venduto per pochi quattrini e per poche bugiarde promesse i vicini e i lontani, sperando che [854] dal tradire ve ne venisse un frutto. Ma quale, che non fosse veleno? Quale che non fosse morte?
   Hai esultato dell’altrui rovina. E perché? Per interesse tuo? No. Sei doppiamente colpevole per questo. Hai adorato il vitello che ti pareva d’oro ed era soltanto di polvere dorata. Hai servito i precursori della Bestia. La Bestia ti dà i frutti del suo regno tenebroso. Morte, rovina, miseria, fame, vergogna, servaggio, crollo della fede, delle libertà, dell’onore, e se non vi avvinghiate alla Croce, vostra ultima salvezza, giungerete ad imitare le belve rese idrofobe dalla fame e dall’ira: vi sbranerete l’un coll’altro e crederete satollarvi uccidendo i servi di Dio. Ma non farete che distruggere il Bene che ancora fiorisce fra di voi e divenire iene in veste d’uomo, demoni in veste umana.
   Ma non sentite nelle vostre coscienze gridare la Voce di Dio? Non la sentite tuonare per i cieli chiamandovi ancora una volta per salvarvi? No, non la sentite. E, ciò che è male nel male, neppure coloro che dovrebbero esser usi a percepirla e conoscerla, la sentono più. Hanno veste consacrata ma sconsacrato il cuore. Sono sordi. E se non odono, come possono fare udire?
   Badate, lo dico una volta ancora. Osservate i segni, voi lettori dei libri di Dio e voi semplici fedeli.I segni sono tremendi. Stornateli con la Croce. Portate fuori le croci e le mie effigi. Cacciate Satana col Cristo Vincitore. Abbiate fede. Abbiate fede. Morite di non aver fede. Vorrei che benediste ogni regione, ogni provincia ogni Città con Me Redentore. Non feste. Non è tempo. Ma vere adorazioni e pure benedizioni per liberarvi da Quello che fa ossessi voi e i vostri padroni di ora e di prima
.» (
http://www.valtortamaria.com/operaminore/quaderno/1/manoscritto/10/23-ottobre-1943)

Oh Italia, Italia...? 

Moriremo di Covid-19 o assassinati da qualche nemico della fede che non sopporta di essere scovato e additato come ladro o assassino (mentre lo è di nascosto), idolatra (perché ha monumentato il suo "Io"); malsano nella mente e nel cuore (bacato dal pensiero che è il migliore e c'ha anche i muscoli, bacato dal fatto che donne demonio lo idolatrano mercificando il proprio copro).

Siamo alla frutta di questa società che sta per finire o è già finita nel baratro, ma Papa Francesco è più speranzoso di me e scrive:

Da questa crisi possiamo uscire migliori o peggiori. Possiamo fare passi indietro o creare qualcosa che non c’era. In questo momento ciò di cui abbiamo bisogno è l’opportunità di cambiare, di fare posto affinché possa sorgere quel qualcosa di nuovo che ora manca. Come quando Dio dice a Isaia: vieni e discutiamo. Se sei disposto ad ascoltare, avrai un grande futuro. Ma se ti rifiuti, sarai divorato dalla spada (cfr. Isaia 1, 18-20). Ci sono tante spade che minacciano di divorarci.
La crisi del Covid-19 sembra unica perché colpisce la maggior parte dell’umanità. Ma è speciale solo per la sua visibilità. Esistono mille altre crisi altrettanto terribili, tuttavia, siccome ad alcuni di noi paiono lontane, ci comportiamo come se non ci riguardassero. Pensiamo, per esempio, alle guerre disseminate in varie parti del mondo, alla produzione e al traffico di armi, alle centinaia di migliaia di rifugiati che fuggono dalla povertà, dalla fame e dall’assenza di opportunità, al cambiamento climatico. Queste tragedie possono apparirci lontane, notizie passeggere che, disgraziatamente, non riescono a smuovere le nostre agende e le nostre priorità. Ma, proprio come la crisi del Covid-19, colpiscono tutta l’umanità.  (dal libro Ritorniamo a sognare p. 9)

Questa umanità che come Caino non guarda verso il Cielo, ma verso i fetori dell'inferno... dove troverà la forza di rialzarsi?

Ascoltiamo la canzone


"Rivivere per vivere", ho voluto dare questo titolo e non un altro più scontato come per esempio: "Dopo il lockdown", perché volevo dare un quasi lieto fine alla canzone e sottolineare che la vita viene dalla VITA, da Gesù e che solo Lui è la vera novità nella storia umana. Si potrà rivivere per poi poter vivere se si saprà far diventare anche questa difficoltà, una occasione di riscatto, una opportunità che la storia ci offre per dare un volto nuovo ad ogni cosa... ma finché i popoli rimarranno soggiogati da loschi personaggi e dalle lobby di potere ... all'orizzonte non vi sarà nulla di veramente nuovo ed efficace. 

Prima strofa 


Dopo il lockdown sembra aria fritta questa qua.

E non so perché vedo tanti vuoti attorno a me.


Non siete stanchi anche voi, di ascoltare ore e ore di talk-show con i vari virologi di grido a dire tutto e il suo contrario? Aria fritta dunque, di un fritto stantio... di quello che si sente dopo i cenoni di Natale o di Capodanno... da cui ne usciamo pregni di tanfa che non sai se è gamberone o baccalà... Così mi sembra la tv ultimamente... Prima della pandemia molta tv per me era già una friggitoria, ma dopo si sono specializzati al tal punto da confondere i palati più fini... 

In questo poi ci ha dato una mano il virus che quando uno se lo becca, non sente più odori e gusto... allora benedetto virus... ?

La cosa più strana poi è che la gente si beve tutti i cocktail possibili e immaginabili... con le diete mediatiche degli ultimi tempi, di tutti i canali, senza nessuno escluso, si finisce per diventare "contenitori" che vengono riempiti e svuotati a piacimento, dai professionisti venditori di fumo (non di majurana... fumo, per dire "il niente"). E il niente impera ovunque... e i ragazzini sono quelli che più vengono costruiti e decostruiti anche dalle pubblicità... e stanno in un limbo magico fino a quando la loro mente comincia a funzionare... diciamo dopo i 22, 23 anni se sono intelligenti e studiano con profitto... Ma il popolino è VUOTO, orribilmente VUOTO. VUOTO soprattutto di ogni ben di Dio, soprattutto è scippato della Sapienza, della Scienza e del Santo Timor di Dio... Essi sono doni preziosi dello Spirito, essenziali per saper discernere la presenza di Dio nella storia. Le nostre assemblee liturgiche sono vuote di VUOTI. A me dispiace, ma è meglio avere a che fare con pochi buoni credenti che con una massa di vuoti con le anime blindate dal niente. Durante le varie catechesi per il Battesimo, per la Prima Comunione, per la Cresima e per il Matrimonio, ci stiamo accorgendo del niente che c'è nelle menti ma soprattutto nei cuori di tantissimi ... umani. Forse è troppo dire umani... molti sono di una psicologia così deformata dalla cultura mass-mediale, che somigliano più a robot preformattati, che a anime libere e pensanti. Molti sono convinti che essere "umani" significa fottere e godere di ogni cosa... nemmeno le scimmie più attive sessualmente come i macachi arrivano a tanto, ma certi disumani sì... sporcati come sono da diete di film porno e ore di navigazione hot su internet. Se si salveranno dove faranno il loro Purgatorio? Dovranno dissipare milioni di giga di robacce accumulate per anni... Benedetta purezza, dono sublime per lo Spirito. Beato chi la possiede potrà vedere Dio... E questa società così sporcata quanto si dovrà purificare...? 


Seconda strofa

 

Dopo il lockdown la fantapolitica da clown

non mi dice niente, siamo allo sbando

E non so perché c’è chi dice che…


Bla, bla, bla... la politica, il politichese... Pensavo che non ci capivo nulla perché non mi interessava... Ma quando ho cominciato a capire cosa significava fare politica e vedendo come la fanno gli attuali politici, allora ho capito che non è che non si può capire, ma che questi vogliono proprio che la gente non capisca di modo che possono fare quello che vogliono. Ancora una volta il popolino si beve tutto e il suo contrario... e se qualcuno ti dice: ma guarda che quello ha rubato tot milioni di euro... ti rispondono e vabbè se tu facessi il politico non ti faresti un gruzzoletto? Davvero non c'è redenzione nella politica e il popolino la vuole proprio così. Proprio per questo siamo arrivati alla fanta-politica da clown. O Signore mio, far politica - qualcuno ha detto - significa scendere a compromessi... Ebbene a furia di compromessi si vendono mogli, figli, zii e cugini... in nome di un profittino politico. Non esiste il BENE Comune tanto indicato da Papa Francesco, al quale già gli ridono appresso le iene vaticane ed ecclesiali, figurati gli sciacalli "politicalli"... Povero Papa Francesco, ma lui va dritto e si tira tutti appresso e mentre sta già sulla luna gli altri stanno ancora giù a spartirsi il bottino... Chissà se qualcuno si accorge che stiamo sbandando paurosamente... Senza regole, senza principi vitali, senza fondamenti morali...ma che dico.... senza fondamenti umani... ma dove potrà andare questa stolta umanità intontita anche dai musicanti anche loro veicolatori del niente?

E poi ci sono quelli che non vedono niente, perché nascondono la testa nella sabbia come gli struzzi... Sono i più pericolosi? Non lo so. So che non si può negare l'evidenza. Sono come quelli che negano l'olocausto. Sono senza storia e senza fondamenta e saranno anche senza futuro... probabilmente... Mi fanno, forse, un pò pena...


Primo ritornello


Che non c’è … eppur si muore ancora.

C’è chi dice che … vabbé, si vendono le nostre anime.

Angeli e demoni, Papa Francesco e i catto-talebani…

mostrano rosari nei comizi, ma son venduti al malaffare,

al mal di mare…


Vorrei non commentare, perché si capisce da sé.  "Angeli e demoni" ci fa pensare a Dan Brown e ai misteri vaticani... Ma il mio accostamento è chiaro nel nostro contesto italiano. Mamma mia che matassa ingarbugliata! Quando si parla di Vaticano mi vengono in mente tanti libri che ho letto per curiosità e poi buttati via... uno di questi fu "Via col vento in Vaticano". Lo vidi in una vetrina e mi incuriosì... mi accorsi dopo averlo letto che l'autore non si era firmato. Questa cosa mi fece arrabbiare moltissimo. Infatti, secondo il mio modesto modo di pensare, se hai un'idea e pensi che sia vera devi metterci il cuore e la faccia... altrimenti ti stai zitto. Ma questo monsignore la faccia non voleva perderla, in nome della carriera devo presumere... allora la cosa più spontanea che vi venne di fare, fu di buttare nell'immondizia quello sfogo di un Giuda silurato dal "sistema" vaticano. Se dentro alla Chiesa si trovano organismi cellulari di tale portata diabolica, non oso pensare fuori cosa ci possa essere. I peggiori per me sono i catto-talebani... su internet ho trovato la definizione: «presente in rete col significato di cattolico fondamentalista-integralista con modi di fare e pensare assolutistici e intransigenti come i talebani» (https://www.treccani.it/magazine/lingua_italiana/articoli/parole/Neologismi_lettori_11.html). In realtà coloro ai quali dedico il neologismo, sono pseudo cattolici e pseudo politici... Ossia sono "bravi" politici perché le loro audiences aumentano a suon di proclami che come petardi scoppiettano ad ogni occasione e per attirarsi i pochi pseudo convinti cattolici, fanno svolazzare Rosari nei comizi, ma sono divorziati, risposati, a volte ladri, bugiardi di sicuro... Bravi dunque secondo il popolino, ma non certo secondo i padri costituenti della nostra Italia post-bellica. 


Quando, Signore, ci libererai degli uni e degli altri...?


Special dopo il primo ritornello

 

Ed io che non so ancora se vivere o affogare

in questo mare senza sole e senza sale…

 

In un contesto così degenerato dalla corruzione... da dove ripartire? Non c'è un luogo in questa società dove non si sia annidata la corruzione. A farne le spese è pure la terra, il mare, l'acqua, l'aria... ovunque c'è inquinamento solido, liquido, aeriforme, morale, ideologico... Cosa ci dovremmo aspettare? Se la terra, come credo è un essere vivente, perché non si dovrebbe difendere dall'uomo che ne è diventato sfruttatore senza rispetto. 

L'umanità senza Dio, diventa Satan (nemica), nemica di se stessa e della Terra e senza Dio diventa anche sprovvista di Sapienza. Una umanità così è distruttrice di ogni bene e credo che così si scavi la fossa e mette le basi per una fine sempre più vicina.


Dice Gesù
   «L’uomo si crede potere sindacare iddio e le sue opere. Perché fa questo? Per irriflessione soltanto? No, sempre per superbia. È sempre il veleno, uno dei tre veleni di Lucifero, che agisce in lui. Nella sua superbia non valuta la differenza fra lui e Dio e lo tratta alla pari.
   È vero che Dio vi chiama suoi figli fatti a sua immagine a somiglianza ma ditemi, o uomini, nei rapporti fra padre e figlio, che seguano anche unicamente la legge di una coscienza retta, un figlio tratta alla pari col padre suo? No. L’amore del padre non esime il figlio dall’essere rispettoso verso il padre. E il grande amore del figlio, anche per il più buono dei padri, è sempre infuso di riverenza come quello del padre di autorità. Sarà autorità fatta di sorrisi e parole buone, ma sarà sempre autorità che consiglia e regola.
   E dovrebbe essere diverso per il Padre santo? Ma se un padre della terra merita il vostro riverente, riconoscente amore perché col suo lavoro vi nutre e veste, se merita il vostro rispetto perché la sua esperienza vi guida, se merita la vostra ubbidienza perché egli è la più grande autorità che abbiate come singoli - e tale fu da Adamo in poi - Dio, il Padre che vi ha creato, che vi ha amato, che ha provveduto ai vostri bisogni, che vi ha salvato attraverso il suo Figlio nella parte che non muore, il Padre che regola tutto l’Universo - pensate: tutto l’Universo - perché sia servo all’uomo e gli dia piogge e rugiade, gli dia luce e calore, gli dia guida e cammino, gli dia cibo e vesti, gli dia voce e conforti, gli dia fuoco e bevanda attraverso il corso dei venti e gli evaporamenti delle acque che formano le nubi che irrorano la terra, attraverso il sole che l’asciuga e feconda e coi suoi torrenti [859] di luce sterilizza dai morbi e consola la vita, attraverso gli astri che simili a eterni orologi e a bussole senza difetto vi segnano l’ora e la direzione del vostro cammino per terre e deserti, per monti e oceani, attraverso le messi, i frutti gli animali e le erbe, attraverso i canti e i linguaggi degli animali a voi servi, attraverso le piante vive o sepolte da millenni e le sorgenti che non solo dissetano ma curano i vostri mali perché in esse ha disciolto elementi salutari, non deve essere amato, rispettato, ubbidito, servito, questo Dio Padre vostro? Servito non perché siete servi, ma perché è dolce e giusto dare, a chi fa tanto per voi, quel poco che potete dare nella vostra pochezza.
   E voi, figli di Dio e fratelli del Cristo che vi parla per insegnarvi ad amare, non avete che dare al Padre nostro, santo e mirabile - poiché Egli di nulla abbisogna, Signore come è dell’Universo che a Lui ubbidisce come voi non sapete e non volete - non avete che dare amore poiché Egli vuol questo amore da voi come io, Dio come Egli e Figlio suo santissimo, gli ho dato e gli do.
   Questo il dovere vostro. E come questo dovere si esplichi, ve l’ho già mostrato. Amatelo ubbidendolo e farete il dovere vostro. E, dopo averlo amato con l’ubbidienza alle sue voci d’amore, non arrogatevi il diritto di lamento se Egli non ve ne compensa ad usura.
   Quale diritto ne avete? Ditevelo sempre: "Non abbiamo fatto che il nostro dovere". Ditevelo sempre: "Dio lo ha fatto prima di noi". Ditevelo sempre: "L’apparente mancanza di premio non è che per i sensi. Dio non lascia senza premio chi lo ama e ubbidisce".
   Sapete voi, polvere spersa al suolo, i segreti dell’Altissimo? Potete voi dire di leggere i decreti di Dio, scritti nei libri del divino amore? Voi vedete il momento presente. Ma che sapete voi del minuto che segue? Non riflettete che ciò che vi può parere un bene nell’attimo presente è un male nel futuro, e che se Dio non ve lo concede è per evitarvi un dolore, una fatica superiore a quella che vivete?
Ma se anche fosse, se anche fosse, vi è lecito imporvi a Dio? Che avete fatto di più di quanto dovevate? Non pensate che non voi ma Dio è sempre in credito verso di voi, perché Egli vi dà infinitamente di più di quanto voi gli date?
   O Giustizia che sei Bontà! O Giustizia sublime e santa che sei giusta verso Te sola e sei misericorde verso i tuoi figli! O Giustizia, fiume che non straripa per punire ma per effondere le sue onde fatte dal Sangue santo delle mie vene, fluito sino all’ultima stilla, fatto delle lacrime di Maria, fatto dell’eroismo dei martiri e dei sacrifici dei santi, fiume la cui corrente è Pietà e che preferisci tornare alla sorgente con un miracolo di potenza, perché la Misericordia è il tuo argine ed è più forte del tuo sdegno, e l’Amore è l’altra diga, ed è amore di un Dio che di Se stesso ha fatto baluardo per riparare l’uomo dal castigo e conquistarlo alla Vita!
   Amatela questa Giustizia che si duole di punirvi, amatelo questo Padre il quale compie il suo dovere di padre ed è benigno a non chiedervi l’esattezza nel compiere il dover vostro.
   ...»

(http://www.valtortamaria.com/operaminore/quaderno/1/manoscritto/10/25-ottobre-1943)


Non affogare nel mare senza sale (Sapienza) e senza sole (Dio), ma al contrario AMARE Dio sopra ogni cosa perché storni i castighi che ci stiamo attirando. L'unica vera Sapienza consiste nell'Amare Dio e il prossimo. Da qui tutto il bene possibile. 


Dopo il lockdown mille paure stanno ancora qui.

Ed il futuro è incerto. Siamo allo stallo.

Ma se arrivi Tu mia sola vera Pace 


L'incertezza in cui siamo piombati è perché tutta l'umanità è stata ingannata e illusa e portata a sua insaputa verso il baratro. I marpioni hanno prevalso sugli onesti, e i popoli si sono convinti che essere onesti non serve a nulla. Che bell'esempio abbiamo avuto dai nostri governanti, dai nostri dirigenti... E ora si profila uno stallo dovuto anche al COVID-19. Prima di questo esserino, ci sono stati altri virus non meno letali: l'indifferenza, l'egoismo, l'edonismo, la cultura dello scarto, le guerre volute dalle lobby delle armi, sfruttamento di ogni risorsa anche a detrimento dei popoli... Ogni orrore è stato consumato e si sta consumando... Davvero solo Dio può dare una svolta a tanto marciume...

 

Secondo ritornello

Sì, ci sei … accanto a quest’umanità smarrita,

se vuol rivivere per vivere, e non morire più d’ideologie.

Sì, ci sei … dove il vecchio cigno canterà,

la sua ultima emozione mentre muore questo tempo

di guerre e d’illusioni


Prosieguo della precedente citazione valtortiana:


«... L’ho detto e lo ripeto: Per un atto vero di amore, Dio ferma anche il moto degli astri, revoca il decreto del Cielo. Se la fede può smuovere alberi e montagne, l’amore vince Iddio. Ogni atto di amore vero fa balenare di centuplicati fulgori il divino vortice di fuoco e luce in cui viviamo amandoci, fa trascolorare i Cieli di gioia per la gioia del Dio Uno e Trino, e come da celeste nube fa scendere grazie e perdono anche su chi non sa amare per pietà di chi sa amare.
   Amate e benedite il Signore. Come sapete chiedere e come esigete d’essere ascoltati, sappiate ringraziare. Troppe volte ve ne dimenticate. La grazia di Dio si ritira anche perché siete terre sterili che non sanno esprimere un fiore di riconoscenza per il Padre che vi cura.
   A coloro che sanno ricordarsi d’esser figli anche nella gioia io dico benedicendoli: "Andate in pace. La vostra fede amorosa vi salva ora e sempre".»

(http://www.valtortamaria.com/operaminore/quaderno/1/manoscritto/10/25-ottobre-1943)


Dio c'è e vuole esserci. Non ha detto: “Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28,20).  E ancora: "Dove due o più sono uniti nel mio Nome io sono in mezzo a loro" (Mt 18, 20)


Secondo special dopo il secondo ritornello

 

E il nuovo, il noi, è da venire ed è già qua,

Dove due o più sono uniti nel suo NOME”…


Papa Francesco nel discorso agli abitanti della cittadella dei Focolari a Loppiano nel maggio del 2018 disse queste parole: 


"Il carisma dell’unità è uno stimolo provvidenziale e un aiuto potente a vivere questa mistica evangelica del noi, e cioè a camminare insieme nella storia degli uomini e delle donne del nostro tempo come “un cuore solo e un’anima sola” (cfr At 4,32), scoprendosi e amandosi in concreto quali “membra gli uni degli altri” (cfr Rm 12,5). Per questo Gesù ha pregato il Padre: «perché tutti siano uno come io e te siamo uno» (Gv17,21), e ce ne ha mostrato in Sé stesso la via fino al dono completo di tutto nello svuotamento abissale della croce (cfr Mc 15,34; Fil 2,6-8). È quella spiritualità del “noi”. Voi potete fare a voi stessi, e anche agli altri, per scherzare, un test. Un prete che è qui – più o meno nascosto – lo ha fatto a me questo test. Mi ha detto: “Mi dica, padre, qual è il contrario dell’ ‘io’, l’opposto dell’ ‘io’? E io sono caduto nel tranello, e subito ho detto: ‘Tu’. E lui mi ha detto: “No, il contrario di ogni individualismo, sia dell’io sia del tu, è ‘noi’. L’opposto è noi”. È questa spiritualità del noi, quella che voi dovete portare avanti, che ci salva da ogni egoismo e ogni interesse egoistico. La spiritualità del noi."


(http://www.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2018/may/documents/papa-francesco_20180510_visita-loppiano-focolari.html)


La novità è il "NOI", perché ha dentro la Presenza di Gesù, della stessa TRINITÀ AMORE... (In altri commenti ad altre mie canzoni, presenti nel blog, ho parlato in lungo e in largo di Gesù in mezzo...).


Terzo ritornello e conclusione

 

Sì, ci sei … accanto a quest’umanità ferita,

che vuol rivivere per vivere, rinascere per non morire più da sola.

Sì, ci sei … dove il vecchio cigno canterà,

la sua disincantata canzone, mentre nasce un’altra era 

di pace senza corruzione…sì, chissà, forse, domani...


Il COVID-19 sembra stia attentando all'Unità. Infatti, non ci possiamo incontrare con semplicità e serenità... Ma i social ci stanno dando una mano, si può tenere Gesù in mezzo a distanza, con una telefonata, un incontro zoom, Meet ecc. Certo non è la stessa cosa che in presenza... ma ci stiamo esercitando per il post pandemia, quando questa umanità, dopo aver consumato ogni emozione e cantato la sua ultima estrema canzone al Dio consumo, si ritroverà ad imboccare l'unica strada possibile, quella della sopravvivenza, del riconoscersi tutti fratelli, quella della vita, della condivisione, quella della pace e non delle guerre, quella dell'onestà e non della corruzione... Insomma un'altra storia. 


Ripropongo la citazione di "Ritorniamo a sognare" pag. 9:


"Da questa crisi possiamo uscire migliori o peggiori. Possiamo fare passi indietro o creare qualcosa 

che non c’era. In questo momento ciò di cui abbiamo bisogno è l’opportunità di cambiare, di fare 

posto affinché possa sorgere quel qualcosa di nuovo che ora manca. Come quando Dio dice a Isaia: 

vieni e discutiamo. Se sei disposto ad ascoltare, avrai un grande futuro. Ma se ti rifiuti, sarai divorato 

dalla spada (cfr. Isaia 1, 18-20). 

Ci sono tante spade che minacciano di divorarci. 

La crisi del Covid-19 sembra unica perché colpisce la maggior parte dell’umanità. Ma è speciale 

solo per la sua visibilità. Esistono mille altre crisi altrettanto terribili, tuttavia, siccome ad alcuni di 

noi paiono lontane, ci comportiamo come se non ci riguardassero. Pensiamo, per esempio, alle guerre 

disseminate in varie parti del mondo, alla produzione e al traffico di armi, alle centinaia di migliaia di 

rifugiati che fuggono dalla povertà, dalla fame e dall’assenza di opportunità, al cambiamento 

climatico. Queste tragedie possono apparirci lontane, notizie passeggere che, disgraziatamente, non 

riescono a smuovere le nostre agende e le nostre priorità. Ma, proprio come la crisi del Covid-19, 

colpiscono tutta l’umanità." 


Alla fine della canzone ritorna il mio pessimismo speranzoso... "Sì, chissà, forse, domani..." Una sorta di mantra per chiedere a questa umanità di non farsi bocciare per l'ennesima volta dalla Provvidenza Divina... AMEN