sabato 26 novembre 2016

É solo una goccia di acqua

É presente nel CD Buone Nuove ed è nata davvero nel secolo scorso... quando la scrissi pensavo davvero che quello che può fare ciascuno di noi, è solo una goccia d'acqua. Mi ricordavo un episodio raccontato da Sant'Agostino:

"Mi ero alzato presto quel mattino, e camminavo lungo la riva del mare. Mi capita spesso di fare così quando la mia mente non riesce a comprendere, cose più grandi me: con la sola forza della mia intelligenza cercavo di spiegarmi tante cose di Dio. Ero così preso dai miei pensieri che quasi non mi ero accorto che di fronte a me, a quell'ora dell'alba stava giocando un bambino. Aveva fatto una buca nella sabbia e continuava a correre da lì fino a riva, avanti e indietro, trasportando ogni volta un po' d'acqua. "A che gioco stai giocando a quest'ora?" gli chiesi. Il bambino mi rispose che non era affatto un gioco, e che voleva solo riversare tutto il mare in quella buca. Sorridendo per la sua impresa cercai di farlo ragionare, dicendogli che non ci sarebbe mai riuscito, perché il mare è troppo grande per essere contenuto in una piccola buca nella sabbia. Anche lui mi sorrise, ma continuò nel suo gioco. Così proseguii il mio cammino. Non avevo fatto nemmeno dieci passi che il bambino alle mie spalle rispose. "Forse hai ragione Agostino, ma sappi che è più facile per me travasare qui le acque dell'intero Oceano che alla tua mente scorgere i confini dell'amore di Dio"." 

Può dunque una goccia, parte del tutto, conoscere e contenere l'oceano, il tutto? Eppure l'oceano (Dio) s'è fatto goccia (Gesù) per poterci dare questa soddisfazione. Brama abitarci e farsi goccia per riempirci di sè. allora sì che essendo goccia, potremo darla e non dare una cosina, ma Dio, che s'è fatto goccia in noi. Che grande prodigio, che grande vocazione, ha la creatura umana: contenere Dio, per amore, solo per Amore.
Diventare goccia, piena, satura di Dio, non dipende che da noi, se sappiamo svuotarci di noi imitando Gesù Crocifisso, che vuoto di sè, tutto donato, accoglie Dio Padre e dona Lo Spirito.

Ascoltiamo la canzone...



Analizziamo il testo
Prima strofa

Una goccia d’acqua ti do, che Lui può trasformare in vino.
Una goccia d’acqua ti do, che può forare quella diga.
 

Una goccia d'acqua dunque è quello che possiamo essere e dare, nulla di più, ma c'è chi la può trasformare proprio come l'acqua divenuta vino a Cana di Galilea. Piccoli e finiti come siamo, facciamo esperienza ogni giorno della nostra pochezza, ma Dio può trasformare il nulla in un prodigio e la piccola goccia, può diventare potente, come quando in una diga un piccolo foro dove passano piccole gocce, possono farla frantumare. Noi piccole gocce veniamo trasformati, a poco apoco dal vivere goccia a goccia le Sue Parole eterne fattesi leggibili e visibili: “In verità vi dico: se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro” (Mt 18,19-20).  Dunque una goccia accanto a un'altra diventa potenza della Presenza di Dio.

Così spiega Chiara Lubich in un commento alla Parola di Vita di qualche anno fa.

È questa, a mio avviso, una di quelle parole di Gesù che fanno sobbalzare il cuore. Quante necessità nella vita, quanti desideri leciti e buoni che non sai come soddisfare, che non puoi appagare! Sei profondamente convinto che solo un intervento dall’Alto, una grazia dal cielo, potrebbe accordarti quanto brami con tutto il tuo essere. Ed ecco che senti ripetere dalla bocca di Gesù con splendida chiarezza, con adamantina certezza, piena di speranza e di promessa, la parola:

“In verità vi dico: se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro”.

Avrai letto nel Vangelo che Gesù raccomanda più volte la preghiera e insegna come si fa ad ottenere. Ma questa, sulla quale poniamo oggi l’attenzione, è veramente originale. Essa, perché possa ottenere una risposta dal cielo, esige più persone, una comunità. Dice: «Se due di voi». Due. È il numero più piccolo che forma una comunità. A Gesù dunque importa non tanto il numero quanto la pluralità dei credenti.
Anche nel giudaismo – ti sarà noto – si sa che Dio apprezza la preghiera della collettività, ma Gesù dice qualcosa di nuovo: «Se due di voi… si accorderanno». Vuole più persone, ma le vuole unite, pone l’accento sulla loro unanimità: le vuole una sola voce.
Devono mettersi d’accordo sulla domanda da fare, certamente; ma questa richiesta deve poggiare soprattutto su una concordanza dei cuori. Gesù afferma, in pratica, che la condizione per ottenere quanto si chiede è l’amore reciproco tra le persone.

“In verità vi dico: se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro”.

Ti potrai chiedere: «Ma perché le preghiere fatte in unità hanno maggiore accesso presso il Padre?».
Il motivo, forse, è perché sono più purificate. A che cosa infatti è ridotta, spesso, la preghiera se non ad una serie di domande egoistiche che ricordano più i mendicanti presso un re, che non i figli presso un padre?
Quanto invece si chiede insieme agli altri è certamente meno macchiato da un interesse personale. A contatto con gli altri si è più propensi a sentire anche le loro necessità e a condividerle.
Non solo: ma è più facile che due o tre persone capiscano meglio che cosa chiedere al Padre.
Se si vuole quindi che la nostra preghiera sia esaudita è meglio stare esattamente a quanto Gesù dice, e cioè:

“In verità vi dico: se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro”.

Gesù stesso ci dice dove sta il segreto dell’efficacia di questa preghiera. Esso è tutto in quel «riuniti nel mio nome». Quando si è uniti così c’è fra noi la Sua presenza e tutto ciò che si chiede con Lui è più facile ottenerlo. Infatti Gesù, presente dove l’amore reciproco unisce i cuori, è Lui stesso che chiede con noi le grazie al Padre. E puoi pensare che il Padre non ascolti Gesù? Il Padre e Cristo sono una sola cosa.
Non ti sembra splendido tutto questo? Non ti dà certezza? Non ti dà fiducia?

“In verità vi dico: se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro”.

Sarai ora certamente interessato a sapere cosa vuole Gesù che tu chieda. Egli stesso lo dice chiaramente: «qualunque cosa». Non c’è quindi nessun limite.
E allora metti anche questa preghiera nel programma della tua vita. Forse la tua famiglia, tu stesso, i tuoi amici, le associazioni di cui fai parte, la tua patria, il mondo che ti circonda mancano di innumerevoli aiuti perché tu non li hai chiesti.
Accordati con i tuoi cari, con chi ti comprende o condivide i tuoi ideali e, dopo esservi disposti ad amarvi come il Vangelo comanda, così uniti da meritare la presenza di Gesù tra voi, chiedete. E chiedete più che potete: chiedete durante l’assemblea liturgica; chiedete in chiesa; chiedete in qualsiasi luogo; chiedete prima di prendere decisioni; chiedete qualsiasi cosa.
E soprattutto non fate in modo che Gesù resti deluso dalla vostra noncuranza, dopo avervi dato tanta possibilità.
Gli uomini sorrideranno di più, gli ammalati spereranno; i bimbi cresceranno più protetti, i focolari familiari più armoniosi; i grandi problemi potranno essere affrontati anche nell’intimo delle case… E vi guadagnerete il Paradiso, perché la preghiera per i bisogni dei vivi e dei morti è anch’essa una di quelle opere di misericordia che ci saranno richieste all’esame finale.
Chiara Lubich
(Fonte: Pubblicata su Città Nuova 1981/15-16, pp.40-41).

Dove Dio si manifesta potentemente? Fra due o più...ma uniti nel suo NOME. Ossia uniti a Lui come tralci alla vite, pronti a dare tutto di sè come Gesù stesso ha insegnato. Fatti così gocce d'amore vivo, uniti a Lui si diventa fiumi, oceani d'Amore...

Seconda strofa

Una goccia d’acqua ho per te per dissetarti nel cammino.
Una goccia d’acqua ho per te per far fiorire il tuo destino.


Niente disseta più dell'acqua fresca di sorgente. Niente disseta l'anima se non lo Spirito di Dio che fa vivere ogni cosa e che è la sorgente scaturita dal costato di Cristo, per il cui lavacro risorgiamo a vita nuova, nella vita delle cose spirituali.
Nel deserto dell'esistenza solo Dio può dissetare l'infinito bisogno che abbiamo dello Spirito. Eppure tanti, abbacinati dagli specchietti del nemico, si fanno ingannare nel credere che ci sia quaggiù qualcosa che possa soddisfare. Invece, solo Dio può riempire totalemente, portando tutte le potenze del corpo e dello spirito al massimo splendore. Non è forse Lui il nostro Creatore, e non sa Lui fino a che punto possiamo inoltrarci nella conoscenza? Abbandonarsi in Dio dunque, come un pesce nell'oceano, dovrebbe essere istintivo. Se da lui veniamo, dove potremmo trovare soddisfazione se non lì da dove siamo scaturiti per un atto d'amore creativo unico e irripetibile?

 Ritornello

Una goccia d’acqua che può trasformare il vuoto in giardino.
Una goccia d’acqua che può trasferire il Cielo tra noi.
Ed è solo una goccia d’acqua, che con la tua può diventare fiume
 e con la sua mare profondo, amore traboccante in piena...
Amore, amore...        na na na


Sì, Dio ci ha fatti gocce di luce, e il nostro vero dover essere è luce. Se Gesù ha detto di sè: "Io sono la luce", dunque per raggiungerla occorre alimentarsi di luce alla Luce. Le Sue Parole sono raggi della Luce di Dio, che penetrando in noi producendo effetti straordinari. Provare per credere e credere per provare. Si realizza quanto dico nel ritornello: il vuoto si trasforma in giardino; il Cielo si trasferisce in noi e fra noi.

 Terza e quarta strofa

Da Lui ho preso quella goccia, che mi fa esistere e sperare.
A te la dono quella goccia che non posso conservare.

Se non dono la mia goccia presto diverrebbe niente.
Se non dai quella tua goccia in alto mare ti potresti trovare.


I Carismi che Dio dona, sono Gocce dello Spirito che illuminano ora un aspetto dell'infinita Sapienza, ora un altro. Quando si attinge ad un fondatore sempre si ottiene una luce per sè e per chi ti sta accanto. Certo Dio parla ad ognuno, ma le spiritualità sono doni di Dio a tutta l'umanità e allora potremmo rivestirci di infinite luci, se solo sapessimo approfittare! Quando la si è ricevuta, la goccia, non puoi tenerla per te, ha bisogno di essere trafficata, perché si possa moltiplicare per il dono intrinseco che ha, perchè divina. Se la tieni per te commetti un sacrilegio, perché i doni di Dio ammuffiscono se non si donano. Come succede per l'acqua che se resta ferma imputridisce, ma se è in movimento porta vita. La nostra goccia d'amore di Dio dunque, deve portare frutto, dissetare altri deserti, inventare altri giardini, costruire nuove forme di esistenza nello Spirito, fare opere concrete di carità. Ecco cosa suggerisce Chiara Lubich a un giovane che chiedeva come portare pace e, a un sacerdote che chiedeva come ripondere al grande dolore che c'è:

Chiara Lubich: La nostra goccia quotidiana (it) from focolare.org on Vimeo.

 La propria goccia va data gratuitamente senza aspettarsi niente per amore, solo per amore. Solo così sarà goccia povera di umano e ricca di Dio.

Secondo ritornello

Una goccia d’acqua che può trasformare il vuoto in giardino.
Una goccia d’acqua che può trasferire il Cielo tra noi.
Ed è solo una goccia d’acqua, che con la tua può diventare fiume
 e con la sua mare profondo, amore traboccante in piena...
Amore, amore...        na na na

Il secondo ritornello è uguale al primo e lo commento con dei versi che pensavo potessero servire per una canzone che però non è più nata, recitano così:

Anime:

Gocce di luce, d'amore,
riflessi di Dio Amore.
Ciò ci fa somiglianti.
Luce da Luce anche noi.

Occorre pulire, scolpire
l'io che si sporca quaggiù.
Il Verbo c'insegna la Via
in salita, ma è quella sicura.

Gocce di luce, riflessi di Eterno.
Amore, sostanza d'Amore.
Salvate dal Dio umanato:
Mistero d'Amore infinito.


... alla prossima canzone per dare e cantare Dio...

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