lunedì 13 febbraio 2017

Insieme a te

Dal CD Buone Nuove edito dalle Suore Paoline nel 1999. Ebbene sì questa canzone l'ho cantata all'Ariston di Sanremo verso la fine di Novembre 1999. La diocesi di Ventimiglia Sanremo organizzò l'evento dal titolo: Sanremo, dal Concilio al Giubileo del 2000: la canzone di Dio.
La canzone piacque molto a don Giosy Cento e a Piergiorgio Bussani, organizzatori dell'evento per la diocesi di Ventimiglia-Sanremo, e vollero che la cantassi accompagnato dal mio gruppo storico... Arrivammo lì volevamo bruciare il mondo con la nostra christian music... Intanto avevo mia mamma in ospedale morente e non riuscii a godermi il tutto come si deve. Quando hai una spina nel cuore, tutto passa in secondo piano anche il palco di Sanremo...
Avrei voluto farvi vedere la performance di Sanremo, mandata in onda da Telepace, ma ce l'ho su videoscassetta... accontentatevi di questo video che alla fine ha la foto mentre canto all'Ariston di Sanremo insieme ai Bioritmo...


Un'altra curiosità di questa canzone, è che mi fu chiesta dal mio Vescovo mons. Umberto Tramma, e doveva essere l'inno del Sinodo Diocesano, che verso la fine degli anni novanta, si sarebbe dovuto realizzare. Il Vescovo andò via, il sinodo non si realizzò e la canzone rimase nel cassetto finché non la pubblicai nel Cd Buonenuove.

Ma ora commentiamo il testo. 

Prime due strofe

Insieme a te, fratello mio, da soli non è più possibile,
andare altrove, né rimanere, fermarsi e spegnersi così.

Ma insieme a te e con Dio fra noi, la strada si fa piana, e il cuore,
crinale che non è impossibile tra il nulla e l’infinito.

Qualche giorno fa un mio amico è ritornato da un incontro con una decina di sacerdoti di diverse diocesi del nord est, in Friuli. Ha raccontato come lui vive alla scuola per sacerdoti di Loppiano (cittadella del Movimento dei Focolari che si trova vicino Firenze, dove si fa un'esperienza evangelica davvero intensa e importante sulla scia del Carisma di Chiara Lubich fondatrice del Movimento). Alla fine molti sacerdoti hanno detto, nella loro comunione d'anima, che davvero quello che manca è la fraternità vera, condivisa, vissuta. Insomma nei loro tre presbitèri loro notavano che ci fosse una "sete di fraternità autentica".
 Io, già da seminarista, prima di diventare diacono, chiesi al mio vescovo di poter frequentare quella scuola per circa sette masi, da ottobre '92 ad aprile '93. In sette mesi ho imparato quanto nei seminari non si studia, ossia una "spiritualità di comunione" che ti rende capace di tessere relazioni autentiche e, capire finalmente che la Trinità si studia vivendola e vivendola la si capisce. Il "come in cielo così in terra" del Padre Nostro, alla scuola "Vinea Mea" per sacerdoti a Loppiano, si realizzava giorno per giorno, imparando dalla Parola vissuta, da Gesù che si fa presente dove due o più si amano vicendevolmente. Posso dire col senno di poi che queste prime strofe potrebbero essere la sintesi di quanto ho vissuto alla scuola per sacerdoti di Loppiano. Innanzitutto mi sono reso conto che da soli non si va molto lontano, e con Gesù in mezzo, che c'è fra due o più..., si va davvero lontano, anzi si va in profondità, si può sprofondare in Dio Amore.

Terza e quarta strofa
   
Insieme a Te e con Dio fra noi, riprende fiato il cuore umano
e ovunque c’è da camminare ci spinge avanti la sua compagnia.

Insieme a Te, fratello mio, che mi stai accanto nel cammino
per quel comando che Lui disse “Suo”, ecco il miracolo.


DIALOGO APERTO
 di Chiara Lubich (10 Gennaio 1978)

Domanda: Quali sono gli effetti che derivano dal vivere quella frase del Vangelo che dice: «Dove due o tre sono uniti nel mio nome io sono in mezzo a loro»?

Risposta di Chiara. Realizzando questa parola del Vangelo si ha la presenza di Gesù fra noi: non la presenza di una particolare virtù, ma di una persona.

 Noi, coi nostri occhi non la vediamo, ma egli c’è e scruta ogni nostro pensiero, ogni palpito del nostro cuore, conosce ogni adesione della nostra anima. Egli c’è. È in tutti, avvolge tutti, aiuta, illumina, sprona ognuno e tutti insieme.

 E perché lui ci sia - e ciò è meraviglioso - bastano poche persone: due o tre. E - sbalorditivo - lì dove è lui, è la Chiesa. Dice Tertulliano (un padre della chiesa): «Dove due o tre (anche laici) sono uniti nel nome di Cristo lì è la Chiesa».

 E quando c’è la Chiesa, essa irradia la sua potenza. Cristo opera come ha operato quando era in Palestina, anche se magari in maniere diverse.

 Nel futuro potranno esserci grandi difficoltà per i cristiani. Io non lo so. Ma non dobbiamo aver paura, e proprio per questo: perché là dove due o più vivono pienamente questa frase del Vangelo, c’è Gesù in mezzo a loro. Ed egli potrà entrare nelle fabbriche, nelle scuole, nelle case, dovunque e render presente la Chiesa.

 Gli avvenimenti veramente grandi nascono da piccole cose. Come Gesù nasce a Betlemme in una stalla, così oggi può rinascere tra due o più: due o più ragazzi, due o più ragazze, due o più donne, una mamma e un figlio, una nuora e una suocera: due o più.

 Io vorrei, rispondendo alla tua domanda, comunicarti la passione che riempie il mio cuore, ed è quella di invadere l’umanità di questa presenza di Gesù nella società di oggi.

Ritornello

Tra due o più lì c’è di più, tra due o più lì c’è il futuro.
Con Lui fra noi, non siamo soli,
ma soli che risplendono, che donano la Vita,
e dove poi arriva risorge tutto,
e tutto è Paradiso...


E' la verità del cristianesimo, la potenza innovativa che si porta dentro, ma che viene annichilita da tante ideologie, da tante pseudoteologie, da tante pseudoecclesiologie... Se c'è Gesù chi potrà essere contro di noi? Ma una tale presenza va meritata. Non si può dire: "Gesù" e stare già con la mente altrove. L'essere in Dio richiede "totalità". Non possiamo dire di essere cristiani se non siamo tutti trasferiti in Dio, e dunque non avere più niente per noi.

Scrive Chiara Lubich nel 1949: «Vorrei che tutto il mondo crollasse, ma che Lui sempre rimanesse fra noi, fra noi uniti nel suo Nome, perché morti al nostro. Fratelli, Iddio ci ha dato un ideale che sarà la salvezza del mondo! Restiamogli fedeli, costi quel che costi anche se un giorno dovessimo gridare con l’anima in fiamma per infinito dolore: “Dio mio, Dio mio, perché anche Tu mi hai abbandonato?”. E avanti! Non con la nostra forza, meschina e debole, ma con l’onnipotenza dell’Unità. Ho constatato, toccato con mano che il Dio fra noi compie l’impossibile: il miracolo!». E si afferma, con certezza carismatica, che se noi saremo uno, tutti lo saranno. Ma occorre saper perdere tutto, saper non essere noi stessi perché Dio viva in noi attraverso l’amore ai fratelli. «Se noi resteremo fedeli alla nostra consegna, il mondo vedrà l’Unità e con essa la pienezza del Regno di Dio. Tutti saranno Uno, se noi saremo Uno! E non temete di cedere tutto all’Unità; senza amare – senza misura –, senza perdere il giudizio proprio; senza perdere la propria volontà, i propri desideri, non saremo mai Uno! Sapiente è chi muore per lasciar vivere in sé Dio! E l’Unità è la palestra di questi lottatori della vita vera contro la vita falsa. L’Unità innanzi tutto! In tutto! Dopo tutto! Poco contano le discussioni, le questioni anche più sante, se non diamo vita a Gesù fra noi, amandoci tanto da donarci tutto». Prima di tutto l’unità…»

Quinta e sesta strofa

Insieme a te, fratello mio riprende quota questa vita
e il mondo attende tanta luce dallo stare e andare insieme.

Ma con te e con Dio fra noi è un’avventura tutta nuova
anche per tante altre storie da far rivivere così...

Così scrive Chiara Lubich ad un sacerdote nel 1949:
«La Parola di Vita è il nostro tesoro nascosto: quella che ci monda (purifica) e ci consuma in uno con Gesù e fra noi.  E quel vincolo nessuno lo spezzerà.
Dica alle persone della sua città che siamo loro unite più di quanto possano pensare: che si consumino in uno, comunicandosi l’un l’altra tutti i tesori che posseggono specie quelli spirituali, onde sia Gesù in mezzo ad esse che si santifica e che guardino pur lontano a tutta la città, ché tutta sarà conquistata dal Gesù fra loro, se saranno unite.
Gesù fra le anime fa miracoli: le conversioni a Dio sono all’ordine del giorno e le rivoluzioni dei cuori sempre più frequenti: è l’onda infuocata della Carità che travolge; è la Luce di Gesù.
L’importante è che stiamo uniti e ci comunichiamo al massimo tutto: sia attraverso il telefono senza fili che è la Comunione dei Santi, sia attraverso tutti i mezzi esterni che Iddio mette a nostra disposizione: che le nostre lettere (ad es.) portino l’avanzare della Fiamma e Gesù abbia nel mondo tutta la Gloria. Ma, se è Egli fra noi che la dà a Se stesso, certo che sarà grande (…)».

Ritornello

Tra due o più lì c’è di più, tra due o più lì c’è il futuro.
Con Lui fra noi, non siamo soli,
ma soli che risplendono, che donano la Vita,
e dove poi arriva risorge tutto,
e tutto è Paradiso... (con Te).


La gioia del risorto in mezzo a due o più...
Proprio così, il vero cristianesimo ti fa sperimentare una gioia bellissima, il Paradiso già qui... Vale la pena farne la prova, per poi spendere tutta la vita per poterlo realizzare e poi viverlo in pienezza di là...
Alla prossima canzone per dare e cantare Dio...

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