sabato 24 dicembre 2016

Sarà Natale, è già Natale

Questa canzone la scrissi intorno al 2010 per il progetto "Ravviviamo il cuore e l'anima" un recital per l'anno della fede 2012. Pensato per l'evangelizzazione dei ragazzi.
La canzone "Sarà Natale, è già Natale" entra nel progetto in quanto Dio è venuto in mezzo a noi attraverso l'incarnazione. Dio Figlio, di sola natura divina, non "disdegnò di farsi uomo...", disegno che a qualcun altro diede molto fastidio da farlo diventare da luce, tenebra.
La sublimità di un tale "abbassamento" fa capire per quanto possiamo, la grandezza infinita dell'amore in esso significato. Un Dio che rinuncia per amore alla sua infinità e poi alla sua stessa vita per riscattarci da un baratro sicuro, è davvero di una straordinaria tenerezza e di una straordinaria capacità d'Amore (Fil 2, 6-8). Anzi dico, che l'Amore in questa donazione totale di sé, mostra la vera natura divina, ossia in cosa consiste l'Amore e in chi è l'Amore. Qui la sostanza e il sé di Dio coincidono. Quando diciamo che Dio è Amore, diciamo contemporaneamente cosa e chi Egli è (San Tommaso d'Aquino, De ente et essentia. Ho trovato questo powerpoint che fa la sintesi di quello scritto che in altri tempi mi sarebbe stato utile... per l'esame di Teoretica 1  malpighi.altervista.org/ascalini/?download=deEnteEtEssentia.ppt).
Il Bambino della grotta di Betlemme, che questa società diabolica vuole sloggiare dall'orizzonte, non è un fatterello che si racconta ai bimbi a Natale, ma si racconta a chi vuole diventare UOMO nella sua pienezza assoluta. Perché come gli Angeli in Paradiso si nutrono del Verbo di Dio, anche noi perché creati da Dio, abbiamo bisogno del Verbo di Dio per essere, esistere, e per poter sopravvivere di qua agli attacchi del "meschino" e poi rimanere immortali dall'altra parte. Il Verbo a noi si da con le Parole del Vangelo, e con l'Eucaristia. Quel Bambino è divento carne, per poterci dare tutto il bene possibile ossia l'Amore che è Dio stesso e che ci permette di essere, vivere e diventare eterni.
Ascoltiamo la canzone.

Video di una puntata di "Cristianità" programma domenicale che va in onda da anni su RAI-Interational dove sono stato ospite nel Natale 2012 a cantare questa canzone col gruppo "Viva ballet" coreografato da Felicia Napolitano 
Passiamo a spiegare il testo:

Prima strofa
Natale verrà,
a piedi o sopra un mulo,
in macchina o col treno,
in aereo o su una barca a vela…
Un linguaggio semplice per i bambini a cui è dedicato tutto il Cd, per dire che Dio parla la nostra lingua e comunica in modo semplice con tutti. Natale dunque viene e non è qualcosa di astratto, è soprattutto "qualcuno". La canzone così parte da lontano ma per esplicitare soprattutto questa grande verità: Natale non è "altro", è soprattutto il Dio bambino che viene in qualsiasi modo, ma viene e come... sta a noi farlo entrare o meno. Egli attende con pazienza infinita l'apertura dei nostri cuori semi atrofizzati. A Natale non si diventa semplicemente più buoni per un fatto di inerzia culturale... spinti magari dalle pubblicità... Ma se la Grazia foriera di divinità entra nei nostri gusci che come molluschi chiudiamo aderendo al nostro scoglio, vedremo la vita con gli occhi di Dio e non più con quella di poveri molluschi. Antony De Mello (http://www.macrolibrarsi.it/autori/_anthony_de_mello.php) scriveva negli anni ottanta una serie di libri per far prendere coscienza all'uomo di non essere un pollo ma un'aquila. Li ho consumati quei libri alla ricerca del mio sé più profondo cercando anche di liberarlo da tante incrostazioni psicologiche, culturali e buchi nella personalità.



Un lavoro fatto soprattutto con l'aiuto di Dio e con la forte volontà di migliorare sempre. Attraverso poi la forte spiritualità del Movimento dei Focolari credo di essere arrivato davvero a comprendere almeno sufficientemente, la preziosità del dono della Vita e di come essa ha bisogo di fondarsi nella Vita per eccellenza per essere al top. Così per me Natale non è una festività, ma la possibilità che ogni giorno, ogni attimo di ogni giorno, io possa aprirmi alla Vita che viene se solo mi lascio amare, amandola a mia volta.
Seconda strofa

Natale verrà.
Sarà un bimbo bianco o nero,
giallo, rosso o al più,
proprio come lo vuoi tu.


Quel bambino che viene non è da confondere con delle cose, non è da confondere con le tante ideologie che ci raccontano da millenni chiamandole filosofie...
Dai «Discorsi» di sant'Agostino, vescovo
*La verità è germogliata dalla terra e la giustizia si è affacciata dal cielo*

  Svégliati, o uomo: per te Dio si è fatto uomo. «Svégliati, o tu che dormi, destati dai morti e Cristo ti illuminerà» (Ef 5, 14). Per te, dico, Dio si è fatto uomo.
  Saresti morto per sempre, se egli non fosse nato nel tempo. Non avrebbe liberato dal peccato la tua natura, se non avesse assunto una natura simile a quella del peccato. Una perpetua miseria ti avrebbe posseduto, se non fosse stata elargita questa misericordia. Non avresti riavuto la vita, se egli non si fosse incontrato con la tua stessa morte. Saresti venuto meno, se non ti avesse soccorso. Saresti perito, se non fosse venuto.
  Prepariamoci a celebrare in letizia la venuta della nostra salvezza, della nostra redenzione; a celebrare il giorno di festa in cui il grande ed eterno giorno venne dal suo grande ed eterno giorno in questo nostro giorno temporaneo così breve. «Egli è diventato per noi giustizia, santificazione e redenzione perché, come sta scritto, chi si vanta si vanti nel Signore» (1 Cor 1, 30-31).
  «La verità è germogliata dalla terra» (Sal 84, 12): nasce dalla Vergine Cristo, che ha detto: «Io sono la verità» (Gv 14, 6). «E la giustizia si è affacciata dal cielo» (Sal 84, 12). L'uomo che crede nel Cristo, nato per noi, non riceve la salvezza da se stesso, ma da Dio. «La verità è germogliata dalla terra», perché «il Verbo si fece carne» (Gv 1, 14). «E la giustizia si è affacciata dal cielo», perché «ogni buon regalo e ogni dono perfetto viene dall'alto» (Gv 1, 17). «La verità è germogliata dalla terra»: la carne da Maria. «E la giustizia si è affacciata dal cielo», perché «l'uomo non può ricevere nulla se non gli è stato dato dal cielo» (Gv 3, 27).
 

Ritornello
Sarà Natale, è già Natale
anche se dentro hai la neve.
Sarà Natale, è già Natale
Gesù nasce dentro te,
ti farà tanto caldo al cuore…
perché è tutto quel che puoi desiderare
 E' vero dunque che Natale non "sarà" ma "è già" ogni volta che Gesù nasce nel cuore dell'uomo per prendervi posto come Re e Signore. Non un surrogato, non un ammennicolo tra tanti, un optional che può anche essere di troppo, ma Egli deve diventare l'essenziale, il necessario, il fondamento della vita, di ogni pensiero, di ogni idea che fonda l'esistenza... altro che filosofie è una Presenza divina, vera, reale, che fonda, che rigenera, che mette ordine, che dà la Vita Eterna. Anche se hai la neve nel cuore, la pesantezza dell'esistere, quella Presenza, ti riscalda, ti da coraggio, ti fa riprendere il cammino, dona senso all'esistere, al dolore, alle gioie, alle ferite, ai traumi, alle risalite, alle fatiche, a tutto quello che ci circonda... a chi siamo, perché esistiamo, dove andiamo, cosa saremo...
E' il Dio straordinario, l'unico e vero, che scandalizza i benpensanti, stravolge i pensieri freddi e razionali, le povere menti intellettuali che credono di essere di moda dichiarando di essere atei... ma davvero questi non sanno quello che dicono e di conseguenza non sanno quello che fanno. 
Abbiamo visto dove sta portando il mondo senza Dio Amore. E' un mondo in guerra continuamente, un mondo che vede nemici dappertutto, che cainizza tutto.
Scrolliamoci di dosso il torpore che il demonio fa passare come idea-mondo, ma che non è monda (pura) ed è una moda passeggera come "nuvola sospinta dal vento". Le mode sono i surrogati televisivi che fanno credere di essere migliori ma l'unica cosa trendy per davvero è Dio che è sempre nuovo e sempre Eternamente si rinnova, perché l'Amore ha il potere in se stesso di rinnovare. Tutto ciò che vive, vive per Dio-Vita. La Vita è sempre nuova, senza Dio-Vita c'è solo morte e dunque la cultura che ci propinano da ogni dove, è una cultura destinata a morire perché rifiuta la vita, rifiuta il Dio della Vita, il Dio fatto bambino. Umanità rinsavisci e credi quello che Gesù ha detto: "Senza di me non potete fare nulla" (Gv 15, 8). Senza di Lui, possiamo solo morire qui, e poi eternamente essere morti di là in compagnia della superbia fatta dannazione. Che destino per coloro che non vogliono prestare orecchio alla salvezza... Quanti cuori chiusi fuori della Chiesa ma anche dentro... Quanti infatti, credono di credere, ma le loro sceltre dicono cose diverse... Non puoi dire "credo" e poi dare i soldi a usura, non puoi dire "credo" e produrre armi che servono per ammazzare la gente, non puoi dire "credo" e sfruttare gli operai, non puoi dire credo e poi drogarti, non puoi dire credo e poi farti vincere dall'alcool, dal gioco, e da altre dipendenze che ti schiavizzano togliendoti la libertà che Dio ti ha dato...

Terza strofa 

Natale è già qua
Non è sotto l’albero
È proprio dentro te
se gli permetterai di nascere
E' la nostra libertà che fa lo scarto tra i figli di Dio e i figli di satana. Chi vuol essere libero non accetta schiavitù di sorta nè di tipo psicologico, nè di tipo intellettuale, nè di altro tipo... I Figli di Dio amano la libertà, che viene dall'accogliere il Dio bambino, che inerme, non con la potenza delle armi, nè con la potenza della sua divinità, ma con la potenza dell'Amore, vuole farsi amare nella libertà più vera dei figli di Dio. Davanti al Dio bambino i pastori hanno potuto solo adorare un Dio piccolo, ma potente nell'Amore, che da infinito è diventato finito, e che alla fine dei sui 33 anni di vita, ha dato tutto di sè pur di tirarci fuori dal baratro in cui siamo caduti per il peccato orginale. A tanto amore bisogna rispondere con altrettanto amore. Se Dio mi dona la vita, cosa potrò fare se non donargli la mia? E' uno scambio che conviene sempre, perché donandogli la nostra, fatta di tanto dolore e peccato insieme, Lui ce ne dona una senza peccato che ci fa ritornare a casa nell'Amore dov'è la realizzazione di tutto il nostro desiderio di essere. L'unica cosa che esige è un "Sì" libero e sincero, ma che porta conseguenze inaudite, stupende, superiori alla nostra capacità di comprendere.

Secondo Ritornello

Sarà Natale, è già Natale
Se gli fai posto dentro e fuori
Sarà Natale, è già Natale
Se gli dai di crescere con te
non avrai voglia di regali,
perché è tutto quel che puoi
desiderare a Natale.


 Il Bambino della mangiatoia, il Dio con noi, l'Emmanuele, è venuto a farci un invito. E' venuto a indicarci la strada del ritorno a casa. Così scriveva Giovanni Paolo II in un'omelia tenuta presso il Santuario dell'Amore Misercordioso di Collevalenza.

"Quanto desidera egli dire a tutti un giorno: "Venite benedetti del Padre mio, riceverete in eredità il regno" (Mt 25,34).
Quanto desidera incontrare, nel compiersi della storia del mondo, coloro ai quali potrà dire: "… io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi" (Mt 25,35-36)!
Quanto desidera egli riconoscere le sue pecore dalla opere di carità, anche solo una di esse, anche dal bicchiere di acqua dato nel suo nome (Cfr. Mc 9,41)!
Quanto egli desidera riunire le sue pecore in un solo ovile definitivo, per porle "alla sua destra" e dire: "ricevete… il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo"!
E tuttavia, nella stessa parabola, Cristo parla dei capri che si troveranno "alla sinistra". Sono coloro che hanno rifiutato il regno. Hanno rifiutato non soltanto Dio, considerando e proclamando che il suo regno annienta l’indiviso regno dell’uomo nel mondo, ma hanno rifiutato anche l’uomo: non l’hanno ospitato, non l’hanno visitato, non gli hanno dato da mangiare né da bere.
Il regno di Cristo, infatti, si conferma, nelle parole dell’ultimo giudizio, come regno dell’amore verso l’uomo. L’ultima base della condanna sarà proprio quella motivazione: "ogni volta che non avete fatto queste cose ad una di questi miei fratelli più piccoli, non l’avete fatto a me" (Mt 25.45).
Questo è dunque il regno dell’amore verso l’uomo, nell’amore nella verità; ed è perciò il regno dell’Amore misericordioso. Questo regno è il dono "preparato…fin dalla fondazione del mondo", dono dell’Amore. E anche frutto dell’Amore, che nel corso della storia dell’uomo e del mondo si fa costantemente strada attraverso le barriere dell’indifferenza, dell’egoismo, della non curanza e dell’odio, attraverso le barriere della concupiscenza della carne, degli occhi e la superbia della vita (Cfr. Gv 2,16); attraverso il fomite del peccato che ogni uomo porta in sé, attraverso la storia del peccati umani e dei crimini, come ad esempio quelli che gravano sul nostro secolo e sulla nostra generazione… attraverso tutto ciò!
Amore misericordioso, Ti preghiamo, non venire meno!
Amore misericordioso, sii infaticabile!
Sii costantemente più grande di ogni male, che è nell’uomo e nel mondo. Sii più grande di quel male, che è cresciuto nel nostro secolo e nella nostra generazione!
Sii più potente con la forza del Re crocifisso! "
"Beato il suo regno che viene". (Giovanni Paolo II. http://www.collevalenza.it/CeSAM/03_CeSAM_0001.htm)

Alla prossima canzone per dare e cantare Dio...

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