venerdì 11 marzo 2016

Un mare per volare

Datata 1997 o 1998, questa canzone è nata da una sensazione molto forte mentre guardavo l'orizzonte del mare. Allora ero parroco a Torre Annunziata (vicino Pompei) e quando mi sentivo arrugginito correvo sulla spiaggia ad ascoltare le onde che si infrangevano sul bagnasciuga, e lo sguardo mi andava all'orizzonte e immaginavo di volare radente l'acqua come un gabbiano. Volando a pelo d'acqua. Una sensazione di grande libertà un pò per evadere dal caos, un pò per ricaricarmi spiritualmente. Come non vedere la bellezza di Dio nel creato, nell'azzurro del cielo, nel tepore di una giornata primaverile, nell'allegria dei gabbiani, nella brezza che ti accarezza il cuore. Ecco il mare per far volare l'anima, e la bellezza per far tremare il cuore alla Presenza del Creatore che sottende tutte le cose che sono. Non è forse vero che tutto passa in fretta e se non prendiamo al volo le decisioni fondamentali, la vita passa e ci si ritrova col niente?

Ma da cuore a cuore ti direi
l’estate se ne va e con lei la vita
se non ti sbrighi perderai il tuo treno,
perderai il tuo treno.

Ma da cuore a cuore ti direi
il fuoco accenderò per riscaldarti,
per rinfrescarti la memoria
un fiume ti darò da bere
e un mare per volare.  

Un mare per volare dunque...




La versione in video l'ho registrata con la mia telecamerina fissa in fondo al Teatro di Reggio Calabria a maggio 2012, dove insieme ai "Nuova Civiltà" e Roberto Bignoli, tenemmo un concerto che per me fu memorabile e unico. Ricordo che per fare le prove col gruppo mi recai fino a Reggio Emilia. Da una Reggia all'altra in giro per la Bella Italia.

La Canzone "Un mare per volare" è stata arrangiata da Niki Saggiomo mio collaboratore da sempre e finì nel Cd : "Buone Nuove" (1999), edito dalle Suore Paoline.


www.mimmoiervolino.it

Questa canzone mi lega a una persona speciale della mia attuale parrocchia, passata a miglior vita il 31 dicembre 2015. Era la sua canzone preferita e sembra che l'abbia vissuta in pieno, e che racconti della sua storia personale. Gina Sodano, così si chiamava questa donna di 48 anni che negli ultimi 10 anni ha dovuto dire tanti "Sì" a Dio, dal continuo cambiamento di prospettive di lavoro, dallo spostarsi da Pomigliano d'Arco (NA), a Loppiano vicino Firenze, dall'annuncio della malattia al suo passaggio in Cielo. La sua esperienza è stata raccontata da una sua collega di lavoro per una trasmissione andata in onda su radiotelepace all'inizio di marzo 2016. Di seguito il link per poterla ascoltare: Parola di vita Marzo 2016 RadioTelePace.  Come si può capire, il legame con Gina è profondo è sovrannaturale. Dalla madre ho ricevuto una lettera che lei aveva scritto per me, e che non mi aveva mai dato, dove mi indicava la strada per amare Dio nel suo "Abbandono". Una lezione alta, profonda... un altro mare per volare.

Pomigliano d’Arco 25 ottobre 2011

            Carissimo Mimmo, sento forte in questi giorni nella mia anima l'eco delle tue parole: "...la santificazione dei sacerdoti dipende anche dalle preghiere di ciascuno di voi...". (...)
Dio ti ha scelto, è Lui che riempie la tua anima: le tue canzoni lo testimoniano. (...)
Questa è la mia preghiera per te: che tu possa ogni giorno, Ogni ora, ogni attimo, essere testimone del suo amore.

Carissima Gina, ti rispondo con la tua canzone preferita.

Prima parte prima strofa

Ieri, un altro giorno era
sopra la collina verde chiaro.
Alberi, da frutta: melograni
castani, rosso sangue.


La vita è così, un susseguirsi di giorni. La immagini come un giardino fiorito e con alberi da frutta già maturi. Ma può diventare tutt'altro se non si sta attenti a colorarla, a intesserla di sementi che cadute nel terreno buono producono, ora il trenta, ora il sessanta, ora il cento per uno. Darsi da fare dunque, per cercare il vero senso che le dia sapore, spessore, continuità, e non la faccia planare negli abissi dell'esistere senza senso, nel vuoto delle ore a consumare droghe ed emozioni che col tempo imbrutiscono la mente, l'anima e il corpo.

Seconda parte prima strofa

E il cielo cadeva giù al tramonto,
un altro giorno andava
tra inferno e Paradiso,
tra l’acqua e il sale.


Quanti giorni cadono uguali, e quanti tramonti tristi di vite spezzate dal nulla! Di qua sarà sempre un susseguirsi di inferni e paradisi, di ferite curate con acqua e con sale.
La fede qui gioca un ruolo particolare, ha la capacità di dare senso al dolore, perché colui che per primo l'ha provato su di sé e riempito del nostro, nel Grido: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato, ha fatto sì che i nostri dolori, le nostre passioni, le nostre croci, prendessero colore, avessero senso, facendole diventare materia prima di purificazione e caparra per la salvezza. E da allora ogni nostro dolore canta, la Presenza di Dio Amore.

Prima parte di ritornello 

Ma da cuore a cuore ti direi
l’estate se ne va e con lei la vita
se non ti sbrighi
perderai il tuo treno,
perderai il tuo treno. 


Carissima Gina, carissimi tutti che vi preparate al Cielo, la vita è proprio come l'estate, inesorabilmente passa con le sue spensieratezze, o con le sue lacune mai colmate. Dio ci offre una possibilità o anche infinite, ma alla fine conta il Sì che vale un'eternità. Bisogna sbrigarsi, fare in fretta, non c'è tempo ci attende l'OLTRE.


Seconda parte di ritornello

Ma da cuore a cuore ti direi
il fuoco accenderò per riscaldarti,
per rinfrescarti la memoria
un fiume ti darò da bere
e un mare per volare.

 Anche una canzone, che è poca cosa rispetto a tutto quello che occorre per vivere, può accendere l'anima a qualcosa di più importante, di più altro e di più oltre e di più alto. A qualcuno si accenderà un sogno, a qualche altro si rinfrescherà la memoria, e se entra Dio, un fiume rinverdirà le radici del cuore, e ci potrà anche essere un mare per volare.


Prima parte seconda strofa

Domani, che sarà domani?
Non più collina, solo case
Alberi, gente normale, tra le cose
da fare, da dire, da cercare.

Se il tran tran ci prende è finita. Non esiste più poesia, non esiste più festa, solo una catena di montaggio che ti fa desiderare di essere già altrove. E' qui che bisogna stare attenti a far diventare speciali le piccole cose, i piccoli gesti. Madre Teresa di Calcutta diceva alle sue suore: "Nell'amare non dimenticatevi di dare amore".

 Seconda parte seconda strofa

Lassù non cade più una nuvola
lacrime e pioggia a sera
tra inferno e Paradiso
gioia, dolore. 

 A volte sembra che il Cielo non abbia più occhi e non abbia più orecchie, ma bisogna ricordarsi che prima ci è passato Lui per l'abbandono, e che nelle sue orme anche noi dovremmo incamminarci verso la "porta stretta". Quando ci sentiamo abbandonati, allora siamo Lui crocifisso. A quel punto bisogna dire con Gesù: "Padre, Perdona loro perché non sanno quello che fanno".... "Padre nelle tue mani consegno il mio Spirito"... 


Ancora il ritornello arricchito dalle ultime tre frasi... perché per un mare per volare occorre volare un mare... e la vita è oltre che un mare...


Ma da cuore a cuore ti direi
il fuoco accenderò per riscaldarti,
per rinfrescarti la memoria
un fiume ti darò da bere
e un mare per volare,
per volare un mare,
un mare per volare.



Special...

Né ieri, né domani,
ho solo oggi tra le mani
col poco, nel poco, fedele ti sarò
per essere ora qui e per sempre...

Il messaggio centrale della canzone "Vivere l'attimo presente". Il passato non c'è più, non c'è ancora il domani, tra le mani abbiamo solo l'attimo presente in cui giocarci l'intera esistenza e prepararci così per l'Eternità.

Un mare per volare...


Un'altra versione live con Niki Saggiomo ed Elia Nunziata... amici di sconfinati concerti per tutta l'Italia...

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