martedì 20 settembre 2016

E la vita é così

Non E' l'ultima arrivata tra le mie canzoni (estate 2016). Ha avuto la fortuna di avere subito un arrangiamento e di essere consegnata ai destinatari:  Salvatore e  Angela per il loro 25° di matrimonio.
Detto così sembra niente, ma la storia parte da qualche anno fa, quando mi arriva una e_mail in cui Salvatore mi chiede gli accordi di una mia canzone: "Mamma Maria". Una canzone in napoletano dedicata alla Mamma Celeste, che a lui era piaciuta fino a farlo piangere. Non solo gli invio gli accordi e il testo della canzone, ma tutto il Cd in cui era inserita. Da lì nasce la nostra simpatica amicizia. Ascoltiamo "Mamma Maria"in un live di qualche anno fa...

Salvatore mi invita a cantare per un incontro diocesano dei giovani cresimandi ed io lo invito in parrocchia a dare la sua testimonianza. È sposato, ha tre figli ma soprattutto è diacono permanente e responsabile diocesano per la pastorale familiare.


Con la sua spontanea fantasia e la sua voglia di far arrivare il Vangelo a quante più persone, ha organizzato anche una band musicale: i "Giovani DAY" e va in giro ovunque lo chiamino a dare la sua testimonianza in canzoni. In un'occasione in cui dovevo cantare in un loro spettacolo propongo di accompagnarmi con la loro strumentazione, invece di usare le solite basi. Cominciamo a provare, a suonare al meglio che potevamo, soprattutto a divertirci. Arriva lo spettacolo, e poi ne arriva un altro, e poi un altro...

A giugno scorso (26 giugno 2016) mi invita a cantare le mie canzoni dedicate alla Madonna e ne nasce una preghiera-concerto, che mi ha infuso nuova linfa, nuove energie.

In quell'occasione mi comunica il sogno di realizzare uno spettacolo in cui poter duettare con Giosy Cento, Giuseppe Cionfoli e me in occasione del suo 25° di matrimonio e butta lì una richiesta: "Mi piacerebbe che mi scrivessi una canzone per l'occasione".  Non ho detto di no, ma nenache di sì. Infatti, non è che posso dire a me stesso, mettiti a tavolino e scrivi. Le canzoni, qualcuno ha scritto e cantato: "nascon da sole, son come i sogni e a noi non resta che scriverle in fretta sennò poi  svaniscono e non ritornano più..."( Vasco, Una canzone per te). Ebbene mentre scendevo a valle, da Castelvetere sul Calore (situato a quasi 700 metri slm) in provincia di Avellino, dalla frescura verso la calura e l'umidità pomiglianese, pensando ai racconti che Salvatore faceva della sua vita durante le sue testimonianze, mi sembrava di scorgervi tre momenti salienti.
1. L'episodio che durante il suo matrimonio s'è rivelato quasi una profezia. La macchina che doveva trasportare gli sposi dovette essere spinta. Anche la vita di Salvatore non è stata facile, molte volte si è ritrovato a spingerla con l'aiuto soprattutto di Angela, sua moglie, dei genitori e dei suoceri ed ora anche dei suoi figli. Lavorando alla ex Fiat di Avellino, ora FCA, è stato per anni in cassa integrazione e si sa che con lo stipendio dimezzato diventa tutto più difficile, ma lui non si è perso d'animo e insieme ad altri si è inventato mille cose pur di sbarcare il lunario. Quando sono andato per la Messa dell'anniversario di matrimonio il 10 settembre, mi ha raccontato, che ha di nuovo dovuto spingere la macchina... (proprio un segno del destino...)
2. Un altro episodio importante della sua vita è stato il terremoto dell'Irpinia del novembre '80. Lui, seminarista del minore, stava guardando insieme al Rettore e agli altri, la partita Juve-Inter. Se non fossero stati in quella stanza sarebbero morti tutti. Solo la parte di seminario dove erano loro rimase miracolosamente in piedi. Dunque la Provvidenza aveva deciso altro per lui. Frequentando la parroccchia e il coretto parrocchiale, la sua primaria vocazione riceve un terremoto stavolta emotivo. Si innamora follemente di Angela. Dice al Rettore i suoi sentimenti e viene aiutato a fare la cosa più giusta e la fa dopo qualche anno e dopo un bel cammino di preparazione al matrimonio dice il suo primo "Sì" condiviso da Angela. Quest'ultima di poche parole lavora, lavora, lavora, sa fare la sarta e diventa sempre più brava.
3. Quando le cose cominciano ad aggiustarsi, arriva il primo figlio, poi il secondo e matura anche il desiderio di diventare Diacono permanente. Ne parla con Angela, acconsente. Si prepara e finalmente riceve l'Ordinazione diaconale e qui il terzo episodio che descrivo nella canzone: il nuovo Sì" che "vicino a quell'altro riempie di Cielo la Vita"...
Ascoltiamo la canzone...

 

Come è nata?  
Ero tornato da Medjugorje dove mi ero scaricato di tanta tensione accumulata per un anno intero e caricato per affrontare l'ultimo impegno estivo, la festa della Madonna del Carmine e, tra una cosa e l'altra, mi viene l'ispirazione per la canzone. La butto giù come dettata da qualcuno e quando succede questa cosa mi meraviglio di me stesso, perché da una parte so che può essere una cosa che dopo mi piace, e dall'altra non vedo l'ora di finirla e rifinirla per vedere com'è e stupirmi di quanto partorito. Il giro di accordi è semplice e quando le cose sono semplici sono pure belle, lo dico per esperienza, non per saccenteria. Infatti, quando impiego molto tempo nello scrivere una canzone, alla fine nemmeno mi piace, e la lascio inesorabilmente lì finché poi non la butto nel cestino.
Nel giro di un paio d'ore ho la canzone, la canto e la ricanto più volte e poi la registro col telefonino. Avrei voluto fare una sorpresa a Salvatore, ma sono così curioso di vedere la sua reazione, che subito gliela mando per whatsApp.
Mi richiama nel giro di poco tempo raccontandomi fra i singhiozzi cosa gli era capitato. Un suo collega vedendolo in lacrime pensava che non stesse bene, lo voleva portare in infermeria...

Adesso bisognerebbe ascoltare la versione che mandai a Salvatore solo con voce e chitarra.

L'arrangiamento: mission impossible
L'estate avanzava, bisognava incastrarmi con Niki Saggiomo, il mio collaboratore per gli arrangiamenti. A Luglio so che va in ferie con moglie e figli. Mi dice: mandami l'mp3 appena ho un pò di tempo lo organizzo. Lui torna dalle ferie, ma sono io che parto per alcuni concerti a Ischia e non abbiamo il tempo di registrare la voce. Il 13 agosto mi manda la base musicale, che ascolto e riascolto per imparare a cantare bene il testo oramai pronto e aggiustato anche nelle minuzie. Faccio il concerto del 14, del 15. Il 16 mattina avevo accompagnato l'altro artista che aveva concertato con me al traghetto e al ritorno avrei voluto dormire ancora. Sento invece che devo riascoltare la base della canzone, registraci la voce il meglio possibile e inviarla a Salvatore perché m'è venuta l'idea di farla cantare anche a lui e ai figli e così almeno loro avrebbero fatto una sorpresa ad Angela.
Intanto con due amici sacerdoti di Ischia, Pasquale e Luigi, decidiamo di andare in vacanza assieme, in montagna, prendiamo contatto con Salvatore che ci propone un agriturismo vicino Castelvetere. Il 18 sera siamo lì. Il 19 mattina con Salvatore e figli, siamo nella sala prove a registrare le loro voci, anche quella di Emanuele, il più piccolo dei figli di Salvatore.
Invio i file a Niki che per la fine di Agosto ha il pezzo finito, ma la mia voce è quella registrata alla buona il 16 mattina. Occorreva andare da lui il primo settembre e cantarla, anche perché mi serviva per il 3, giorno del gran concerto con Giosy e Cionfoli.
Il primo settembre sono da Niki, ma la mia voce non esce come era uscita quella mattina del 16 agosto. E non mi ricordavo neanche più il motivo. Infatti, negli ultimi 10 giorni ero stato a Loppiano per una scuola di spiritualità e tutto avevo fatto tranne che cantare. Allora decido di lasciarci la voce del 16 mattina con l'eco della stanza da letto. Infatti Niki mi diceva: "ma perché ci hai messo questo effetto?" Ed io: "ma quale effetto?" Infatti, andando a vedere la registrazione originale non avevo aggiunto nessun effetto, mi ero solo organizzato per registrare la voce il meglio possibile. L'eco era quello della stanza senza mobilio dove c'era solo il letto e un tavolo e qualche sedia. Infatti, quando mi reco a Ischia dai miei amici sacerdoti non vado mai all'hotel cinque stelle, ma sempre in case che qualcuno mette a disposizione per carità fraterma e tutto il resto è scoutismo spartano.

Anche il video
Quando il 2 settembre vado a fare le prove a Castelvetere, Salvatore non contento della canzone oramai finita, mi chiede: "Non me lo fai il video?". Non dico di nò, ma solo: "Se c'è tempo lo farò". La mattinata del tre settembre, seleziono dei video da internet che mi sembravano buoni e intonati al tema, Salvatore mi manda il video della macchina spinta durante il suo matrimonio e qualche foto, per l'una riesco a finire il video. Ci metto le parole, mi sembra abbastanza buono. 

La sera del tre arrivo sul posto del concerto e trovo Salvatore che era disperato perché non funzionavano alcune casse. Gli dico: "Hai fatto la benedizione a tutto?". E lui:"Non ci ho pensato". Allora benediciamo tutto. Benedico tutti gli strumenti, si trova il problema e le casse funzionano. Si finisce di montare e finalmente si fa la prova. Intanto arriva la gente, arriva don Giosy, Cionfoli, anche loro provano. Arriva il momento della Messa. Siamo tutti instolati e mi chiedo: "chi presiede?". Don Giosy mi si avvicina: "Io sto spesso qui, stasera presiedi tu". Mi cade il mondo addosso. Non avevo preparato niente, nessuna omelia. E poi credevo fosse venuto il Vescovo... Mi hanno incastrato nuovamente. Afferro il testo della canzone e durante l'omelia lo spiego un pò facendo venire l'appetito di ascoltarla e di vedere il video.
Carissimo Salvatore, carissima Angela, mi dovete spiegare cosa ha voluto dire il papà di Salvatore, quando mi ha detto: "Anche a te ha fatto correre mio figlio vero?". Sono rimasto basito. Salvatore hai questo potere di farci correre? Di metterci in moto? Ebbene, sono contento di avere un amico che mi mette in movimento... ne ho già un altro che mi fa fare la trottola da trent'anni... ci sono abituato.

Nessun commento:

Posta un commento